“Imprese aquilane verso il collasso”
L’Aquila – Il settore dell’edilizia doveva essere il traino per l’economia aquilana ma cosi’ non e’ stato. Molte imprese rischiano il collasso, secondo i dati in possesso alla Fillea-Cgil che sull’argomento ha tenuto oggi una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il segretario regionale della Fillea, Silvio Amicucci e il rappresentante provinciale dello stesso sindacato, Rita Innocenzi. Del vantato “più grande cantiere d’Europa” nemmeno una traccia.
La perdita complessiva delle quattro Casse edili (L’Aquila, Teramo, Chieti e Pescara) sulla massa salari nel periodo che va dal 2007 al 2009 ha fatto registrare un meno 20 milioni di euro, con una proiezione di perdita nelle sole Casse edili di Teramo, Chieti e Pescara di oltre 24 milioni di euro. Secondo i rappresentanti sindacali, L’Aquila sarebbe dovuta diventare il piu’ grande cantiere d’Europa ma cosi’ non e’ stato anche la Provincia, rispetto alle altre, e’ quella che ha avuto un passivo minore rispetto alle altre: meno due milioni e 600 mila euro di massa salari che tradotto sono 222 mila ore in meno di lavoro. Teramo ha fatto registrare una perdita di massa salari di meno 6 milioni di euro e una proiezione dal 2007 al 2010 di meno 9 milioni di euro. Il calo di Pescara e’ stato di meno 5 milioni e 200 mila euro mentre Chieti, meno 6 milioni di euro. “Nonostante tutta la mole di lavori attorno al progetto Case – ha detto la Innocenzi – non risulta che questi abbiano fatto circolare maggiore reddito nel territorio”. A tutto cio’ va aggiuanto che molte ditte aquilane rischiano il collasso perche’ esposte finanziariamente anche per diversi milioni di euro. L’8 luglio intanto il comitato che raccoglie le piccole e medie imprese si ritrovera’ all’Hotal Canadian per chiedere al Commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi e il vice Massimo Cialente la possibilita’ di semplificare il contributo diretto per equipararlo alle altre pratiche e risposte certe per il pagamento delle fatture che giacciono da mesi nelle amministrazioni locali. Infine Amicucci e la Innocenzi hanno sollevato il grave problema sulla condizione in cui sono costretti a lavorare gli operai impegnati nella ricostruzione. “Persone che non sanno dove mangiare ne’ dove dormire. Le imprese in questo senso – ha concluso la Innocenzi – vanno responsabilizzate perche’ si rasenta l’incivilta’ e su questa problematica chiediano l’intervento del Comune”.
(Nella foto la sindacalista Rita Innocenzi)
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