Rapina e lesioni, quattro bulli arrestati – Si pavoneggiavano su Facebook
Alba Adriatica – I carabinieri hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip di Teramo Marina Tommolini su richiesta del sostituto procuratore David Mancini, per tentata rapina e lesioni personali aggravate. Si tratta di due italiani e di due marocchini (residenti a Corropoli, Mosciano Sant’Angelo e Giulianova), di età compresa tra i 19 ed i 25 anni, ritenuti responsabili di due aggressioni avvenute il 6 maggio ad Alba Adriatica e la notte del 22 maggio davanti ad un pub del centro di Corropoli. In quest’ultima circostanza ad un giovane venne fratturata la mandibola e fu costretto a subire un intervento chirurgico ad Ancona. La banda, secondo i carabinieri, agiva secondo istinti di pura e cieca violenza. Avvicinatisi ai locali e ai pub i bulli prendevano di mira un giovane qualsiasi, che a loro sembrava la vittima sacrificale, o particolarmente inoffesivo, e dopo aver tentato di derubarlo, lo aggredivano picchiando selvaggiamente. I quattro delinquenti sono tutti incensurati. Sospiro di sollievo tra i gestori dei locali, ma anche tra le famiglie dei giovani che li frequentano, e l’auspicio che gente del genere non si faccia più rivedere in giro. Potrebbe anche accadere che qualcuno trovi conveniente “convincerli” a sparire per sempre. Con altrerttanta violenza e criminalità : in tal caso, si aprirebbe una spirale malsana che non appartiene alla civiltà delle zone teramane.
SI VANTAVANO SU FACEBOOK – La gang italo-marocchino sgominata dai carabinieri di Corropoli oggi all’alba decantava le sue scorribande su Facebook. In carcere con l’accusa di concorso in rapina, tentata rapina continuata, lesioni personali dolose aggravate sono finiti 4 incensurati: Aouin Mustaphaz e Amine Afi entrambi di origine marocchina di 19 anni residenti a Corropoli, Rocco Tripodidi 25 anni di Giulianova e Daniele Pacitti di 21 anni di Mosciano Sant’Angelo. Insieme al quartetto c’e’ anche un minore denunciato a piede libero al tribunale dei minorenni dell’Aquila. Erano loro il terrore degli studenti e dei passanti ai quali, per futili motivi o per banali pretesti come chiedere un accendino, non esitavano ad aggredire chiunque si opponesse alle loro pretese ed estorsioni. Gli episodi che hanno fatto scattare le indagini dei carabinieri di Corropoli sono tre: il primo risale al 2 maggio ad Alba Adriatica quando un tranquillo giovane del posto di buona famiglia, venne avvicinato dall’esaltato gruppetto con la scusa di chiedere un accendino. Il ventitreenne, ignaro delle intenzioni della gang, venne aggredito violentemente riportando la frattura della mandibola. In stato di semi coscienza venne afferrato per i piedi e trascinato fino alla spiaggia per poi essere abbandonato. Fu un suo amico a soccorrerlo e a dare l’allarme. Il secondo episodio avvenne il 22 maggio a Corropoli in occasione dei festeggiamenti della Madonna del Sabato Santo. Un ventunenne di Corropoli che si trovava insieme ad altri tre suoi amici, venne aggredito nei pressi di un pub del centro storico, riportando anche in questo caso la frattura della mandibola e fratture scomposte. Gli ignari cittadini vennero aggrediti anche loro mentre uno della banda, quando si accorse che erano stati chiamati i carabinieri, con il collo di una bottiglia di vetro acuminata si e’ presentato con fare minaccioso alla “spia” come per ferirlo. Il terzo episodio ha per vittima uno studente minorenne di Giulianova taglieggiato e minacciato, tanto che per arrivare a scuola per diversi giorni si e’ fatto accompagnare dai genitori. Determinanti in questi casi, sono state le segnalazioni e le denunce dei genitori del giovane di Alba Adriatica, la testimonianza dei cittadini e dei compagni dei malcapitati che hanno messo i militari sulla pista giusta. (AGI) Cli/Ett
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