Aumento acqua, nuovo rinvio
Pescara – Malcontento, polemiche, liti, scontri verbali e alla fine l’assemblea dei sindaci che doveva deliberare per l’aumento delle tariffe dell’acqua non ha cavato un ragno dal buco. Dopo ore di diatribe e polemiche, sono rimasti in aula solo 32 sindaci, cioè meno di quanti ne siano necessari per rendere valida ogni votazione: quello che è noto come numero legale, indispensabile perchè una decisione sia valida. Pierluigi Caputi, che guidava la riunione, a tratti anche turbolenta, non ha potuto che confermare la mancanza del numero legale per la votazione ed il rinvio, probabilmente al 29 luglio.
Proteste, manifestazioni, slogan e cortei sono forse serviti a dissuadere i sindaci dal votare un aumento delle tariffe che sarebbe quanto di più sgradito non soltanto per l’utenza (migliaia di famiglie nelle province di Pescara, Chieti e Teramo), ma anche per molte forze politiche. La democrazia, si sa, non è roba di casa nostra, ma decidere ciò che a tanti non piace è pur sempre un problema.
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