Zona franca? Era soltanto una beffa


L’Aquila – La conferma viene da Emma Bonino, vice presidente del Senato, oggi a L’Aquila con Pannella per una convention radicale che si sta tenendo in Abruzzo: la zona franca era soltanto una beffa per i terremotati e per tutti i cittadini. Ecco cosa ha detto oggi la Bonino: “Insieme ad altri colleghi senatori tra cui il presidente emerito Franco Marini, stiamo cercando di reinserire in questa manovra la zona franca cosi’ come concepita all’inzio. Abbiamo dovuto cercare tra i meandri di questa manovra – ha detto la Bonino – per capire che la zona franca era stata di fatto sminuita da questa manovra. Ci stiamo impegnando per lavorare su questa questione entro questo fine settimana in cui verra’ realizzato il maxi emendamento”.
E’ auspicabile che si riesca a recuperare, mediante l’emendamento di cui parla da Bonino, come è auspicabile che i politici – di tutti i colori – non dicano più bugie, e che non tacciano la verità, una volta che l’hanno appurata, alle popolazione terremotate. Con bugie e mendaci annunci di zona franca (per ben due volte) non si attirano nell’Aquilano imprese e iniziative, perchè chiunque, prima di decidere di insediarsi in un’area sismica e terremotata, assume informazioni e viene a sapere facilmente che la zona franca è una bufala o semplicemente una menzogna. O meglio, una beffa per chi ci ha creduto almeno sperato per tentare di8 rinascere.
I politici abruzzesi, a cominciare dal presidente Chiodi, dal sindaco dell’Aquila Cialente, dai deputati e senatori di tutti i partiti, avrebbero dovuto parlare chiaramente e dire la verità. Allo stesso modo hanno agito, almeno alcuni di loro, per i pedaggi, negando che ci sarebbero stati fino a due giorni prima dell’entrata in vigore. Se questo è il livello della politica abruzzese, essa è dannosa più del terremoto.


02 Luglio 2010

Categoria : Politica
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