Le piccole imprese beffate dai politici


L’Aquila – Pubblichiamo di nuovo il seguente appello delle attività produttive abruzzesi, come ci era stato chiesto dagli interessati, che speravano nel massimo risalto. A seguire, un altro comunicato sui retroscena politici: “La gravità dei fatti che esponiamo ci ha indotto a prendere immediata posizione per arginare un ennesimo tentativo di colpire le piccole imprese tentando di far prevalere logiche che, in questo momento, non vanno verso la promozione dell’economia locale e la possibilità di far ripartire le micro imprese che ne costituiscono il sano tessuto connettivo, ma perseguono esclusivamente dissennate logiche di potere. Infatti, le nostre Organizzazioni Nazionali e un Deputato locale, l’On.le Lolli, che, al di là di ogni interesse partitico, sta vigilando affinchè la città, gravemente colpita dal sisma del 6 aprile del 2009, possa riprendere a sperare in un futuro più roseo, hanno avvertito ieri che – dopo la conclusione, avvenuta venerdì 23 giugno, delle procedure relative al rinnovo del Consiglio e degli Organi amministrativi della Camera di Commercio dell’Aquila, questa volta, proprio in una logica estremamente propositiva e condivisa, ha visto l’apparentamento di tutte le forze rappresentanti il mondo del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura a livello provinciale firmatarie del presente documento – in data 28 giugno era stato presentato, dal Sen. Paolo Tancredi di Teramo ed altri, un emendamento alla Legge Finanziaria in discussione presso il Senato della Repubblica, tendente a rinviare ancora di un ulteriore anno il rinnovo dell’Amministrazione Camerale e, nel contempo, a determinare lo scioglimento dell’Azienda Speciale Camerale ed il conseguente assorbimento del suo personale nei ruoli dell’Ente, peraltro, senza che gli organi camerali in carica ne abbiano mai discusso nelle sedi competenti.
Questo emendamento, sicuramente ispirato da qualcuno che ha interesse solo a temporeggiare, ci ha spinto ad interessare immediatamente il Presidente della Regione Gianni Chiodi, il quale ope legis deve esaminare la documentazione inviata per il rinnovo del Consiglio ed emettere i Decreti di nomina del nuovo organo amministrativo. Il Presidente Chiodi ha subito dichiarato di non conoscere la vicenda relativa alla presentazione dell’emendamento, dimostrandosi immediatamente, con la consueta franchezza e lealtà che gli è propria, contrario a tale possibilità ed impegnandosi a chiedere immediatamente al Senatore Tancredi di ritirare l’emendamento stesso che, fra l’altro, aveva già incassato il parere negativo del Governo. L’immediata mobilitazione di tutte le sigle scriventi contro tale iniziativa hanno prodotto il risultato voluto: l’emendamento avventato e contestato è stato ritirato (peraltro dopo essere stato bocciato in Commissione) e la notizia è pervenuta direttamente dal senatore proponente e, subito dopo, confermata dal presidente Chiodi. Le scriventi si dichiarano soddisfatte dell’esito di questa vicenda che, comunque, è sintomatica di uno scenario politico amministrativo molto labile e soggetto a possibili condizionamenti non sempre in linea con il bene del territorio; in questa ottica confermano la loro massima attenzione e vigilanza affinché anche le procedure per il rinnovo dell’amministrazione camerale seguano con trasparenza e rapidità il percorso normato e avviato da tempo. Questo colpo basso, che avrebbe prodotto l’effetto di un freno a mano fortemente tirato sull’economia aquilana, è stato così immediatamente sventato. Le Confederazioni avevano già deciso nella giornata di ieri di avviare subito le procedure per inoltrare una mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale Presidente Camerale di espressione Confindustria procedendo all’elezione di un nuovo presidente rappresentando in consiglio la maggioranza dei componenti. In un momento così drammatico per la nostra economia, auspicano che i parlamentari abruzzesi, invece di prestarsi ad antidemocratici giochi di potere, si possano utilmente impegnare nella risoluzione dei gravosi problemi che ancora affliggono la nostra provincia e che vanno dal rinvio della tassazione, alla ricerca di soluzioni di equità fiscale utilizzate anche in altri casi analoghi occorsi nel passato in Italia, oppure a sollecitare il provvedimento di concessione della Zona Franca che rappresenterebbe la vera possibilità di rinascita del nostro territorio.
CONFCOMMERCIO PROVINCIALE L’AQUILA CONFESERCENTI PROVINCIALE L’AQUILA
CONFARTIGIANATO PROVINCIALE L’AQUILA CONFARTIGIANATO MARSICA
CNA PROVINCIALE L’AQUILA CNA AVEZZANO UNCI ABRUZZO
COLDIRETTI PROVINCIALE L’AQUILA CIA PROVINCIALE L’AQUILA

RICEVIAMO OGGI dalla Confartigianato dell’Aquila: “A corredo del comunicato stampa, sopra riportato, rileviamo che, da informazioni attinte direttamente presso il Senato della Repubblica l’emendamento non è stato ritirato dal Sen.Tancredi Paolo e dagli altri proponenti, così come promesso, ma inviato ugualmente alla discussione. L’emendamento ha subito una clamorosa bocciatura anche per il parere contrario del Governo.
Bisogna, quindi, ulteriormente stigmatizzare il comportamento d’un esponente politico della maggioranza che si presta a piccoli e deplorevoli giochi di bottega, motivati solo dalla sete di potere d’una parte dell’economia regionale che, in questo momento ha, in Abruzzo, il governo di quattro Camere di Commercio su quattro.
Gli Artigiani aquilani sicuramente non ritengono che l’economia reale sia rappresentata in Abruzzo dall’Industria e tantomeno dalla Confindustria. Si prega, pertanto, di dare la maggiore diffusione possibile alle notizie qui riportate, che costituiscono un altro meschino tentativo di fermare la ripresa della nostra Provincia mediante opportune azioni di sostegno alle micro imprese, che oggi costituiscono la vera costola dell’economia italiana”.
(Nella foto il sen. Paolo Tancredi)


02 Luglio 2010

Categoria : Economia
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