Volume sulla commedia cinematografica
L’Aquila – Domani alla Casa del Cinema di Roma ore 18 l’Accademia dell’Immagine e l’Electa Mondadori, in occasione dell’uscita in libreria del volume “Commedia” di Paolo D’Agostini – nella collana “I dizionari del Cinema” a cura di Gabriele Lucci – terranno l’incontro “Lunga vita alla Commedia Italiana: modelli e seduzioni di un macro genere”.
Oltre all’autore del volume, interverranno all’incontro Felice Laudadio, Gabriele Lucci, Enrico Magrelli, Ettore Scola. L’incontro sarà preceduto dalla proiezione del capolavoro della commedia italiana “I soliti ignoti” (di Mario Monicelli, 1958)
Il volume di Paolo D’Agostini, concentrandosi su due modelli fondamentali della commedia cinematografica, il cinema americano di Hollywood e quello italiano di Cinecittà, riesce a dare una lettura trasversale ed esaustiva del genere. Il volume, organizzato in schede illustrate con immagini di film, foto di scena e locandine, individua le 7 parole chiave della commedia, i 44 protagonisti e seleziona 10 imprescindibili capolavori per dieci registi. Entrambi i modelli affrontano temi, situazioni e personaggi dalle potenzialità “serie”, impegnative e perfino drammatiche, servendosi del divertimento come strumento di penetrazione, del sorriso e della risata per comunicare. Mentre la commedia italiana è caratterizzata da una solida base di realismo, quella americana si affida all’eccesso, al paradosso, alla stravaganza e all’eccentricità. Partendo da origini popolari, la commedia arriva all’Olimpo della cinematografia con grandi nomi americani, come Billy Wilder, mentre nel nostro paese si declina “all’italiana“ tra gli spaghetti di Alberto Sordi e le macchiette di Totò. Con temi e personaggi sempre al passo dei tempi e dei mutamenti sociali, la tradizione della commedia non si esaurisce, come dimostrano i grandi registi degli anni ‘70-’80-’90. Le più recenti produzioni e le grandi interpretazioni sono ormai entrate, con i loro ruoli, nell’immaginario collettivo: Woody Allen alle prese con le nevrosi newyorkesi, l’indimenticabile Julia Roberts che, nei panni di Pretty Woman, ondeggia su tacchi altissimi lungo Hollywood Boulevard, l’ironia pungente dei fratelli Cohen, l’eleganza, la grazia e il veleno di film come Il Diavolo veste Prada o Sex and the City.
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