Elogio dei politici
L’Aquila- (di Anna Ventura) Se non ci fosse stato il terremoto, il sindaco Cialente e la sua giunta sarebbero scivolati tranquillamente sul tappeto erboso della piccola storia di provincia, che non lascia traccia, se non brevi accensioni, ripicche , qualche opportunità mancata, qualcuna a colta al volo. Insomma, nulla. Ma la grande Storia ha deciso per loro un ruolo destinato a durare, un’occasione unica e terribile: la distruzione di una città , la gestione di una tragedia. Solo Omero, narrando la vicenda di Troia, ci ha preceduti nel racconto di un simile orrore. Il film della Guzzanti inizia con l’immagine del nostro Sindaco che vaga nella città deserta e buia: immagine, purtroppo, molto calzante: da più di un anno, ormai, il Sindaco, e tutti quanti preposti alla guida della città , percorrono un calvario di dolore. E lo percorrono con dignità , con onestà ,con sacrificio.
In una situazione di totale sfacelo, l’avere mantenuto lucidità è già un miracolo. Le Cassandre dalla critica facile e urlata dovrebbero, per un momento,soffermarsi a meditare su quale disastro si è abbattuto sulla città , e su quali difficoltà ci stanno davanti; se non si impara a lavorare in silenzio, ad operare per il bene comune, a rispettare le circostanze, a comprendere e tollerare la stanchezza di chi sta sulla breccia tutti giorni,il rischio sarà la paralisi totale, la resa incondizionata alla rovina. Resa alla quale dobbiamo opporci con tutte le forze, tutti. Ogni volta che sono all’Aquila mi accorgo di come la città sia martoriata; ma gli Aquilani ci sono ancora: giovani seri, ragazze belle e virtuose, padri di famiglia usi al sacrificio e al lavoro duro, donne anziane ancora lucide, forti, capaci di stare al timone di quella barca oscillante nella tempesta che è la famiglia .Ci sono ancora iniziative culturali serie, istituzioni solidissime che hanno retto alla bufera. Abbiamo bisogno di coraggio, di pazienza, di aiuti economici, di posti di lavoro; insomma, abbiamo bisogno di molte cose. Ma non delle chiacchiere urlate delle Cassandre.
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