Cospa: “Chi sono i signori del latte?” Perchè fanno incetta di migliaia di quintali?


Ofena – MA QUANTO LATTE ESTERO! – Dino Rossi, portavoce dell’associazione abruzzese allevatori Cospa, ha scritto alla Granarolo: ” Finalmente qualcuno fa chiarezza. Mi riferisco alla vostra del 23.02.2009 con la quale, si diffida il CO.SP.A. dal citare nei suoi articoli o esposti anche solo come esempio, La Granarolo S.P.A e la Granlatte Soc. Agr. a.r.l.. Confermate voi stessi che ciò che avevamo ipotizzato è vero. Infatti circa il 30% ( 28% di provenienza U.E. e 1% di provenienza paesi dell’Est, come Voi affermate) del latte lavorato nei V/s stabilimenti proviene dall’estero. Prendiamo atto, con soddisfazione, che per i prodotti alta qualità, o standard, per lo Yogurt a marchio Granarolo e Yomo, e per i formaggi freschi Granarolo o Pettinicchio viene da Voi utilizzato solo latte italiano.
Ci domandiamo per cosa venga utilizzato quel 29% di latte importato e cosa voglia significare
” Granarolo impiega materia prima proveniente dall’estero esclusivamente per la produzione di alcune referenze di latte a lunga conservazione” ovvero per chi viene lavorato? I consumatori, riescono a sapere quando il latte o derivati sono di provenienza estera?
Ma ancora più simpatico è il fatto che il latte o sia Granarolo, o sia Coop, o sia Parmalat, o Conad, viene lavorato negli stessi stabilimenti, basta controllare le etichette e le dicitura delle confezioni di latte con le indicazioni dello stabilimento di trattamento. I consumatori scoprirebbero che il nome del latte cambia, ma lo stabilimento di imbustamento, spesso è lo stesso.
A questo punto invitiamo i consumatori a comprare esclusivamente latte di alta qualità, oppure di recarsi a comprarlo in stalla, sotto la mucca, come si faceva una volta.
Tutto ciò premesso, per maggiore chiarezza dei consumatori, e ad integrazione degli esposti già inviati facciamo presente quanto segue:
• La strana vicenda delle quote latte può essere indicativa: esistono tutta una serie di “strani personaggi” che, pur non essendo allevatori, da anni fanno incetta di quote latte per migliaia e migliaia di quintali di latte annui.
• Che fine fanno queste quote?
• Le comprano altri allevatori, oppure… servono solo per intascare i cospicui rimborsi della U.E.? …o forse per “ Italianizzare” latte di dubbia provenienza?
Sarebbe opportuno forse fare chiarezza anche su queste strane vicende legate alle quote latte.
Comunque, la V/s diffida e i V/s chiarimenti ci hanno fatto piacere, forse qualcosa di vero lo avevamo intuito.
Sempre in attesa di conoscere, se vorrete farcelo sapere, dove finisce quel 29% di latte estero, i più distinti saluti”.


29 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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