L’UDU accusa l’ateneo di “fare cassa”
L’Aquila – L’Unione degli studenti invia questo comunicato anonimo e non su carta intestata: “L’Università degli Studi dell’Aquila fa cassa con gli studenti. La seduta del senato accademico odierno ha deliberato di triplicare la tassa di mora portandola dagli attuali 52 a 150 €, con il solo voto contrario dei rappresentanti dell’UDU. Questa tassa diventerebbe di gran lunga la più alta d’Italia. Parallelamente è stato ridotto il termine di iscrizione senza mora dal 31 dicembre al 15 ottobre, aumentando di fatto la possibilità di “incamerare” un numero maggiore di more.
Inoltre l’ateneo rende obbligatoria la tassa di 64 euro per il rilascio della pergamena, fino ad oggi facoltativa e richiesta da solamente il 20% dei laureati. Tali tasse si sommano a quelle già esistenti relative ai cosiddetti “diritti di segreteria”.
A queste scelte si aggiunge la delibera del senato di ridurre i termini per l’iscrizione con riserva alle lauree magistrali dal 30 aprile al 31 marzo, penalizzando di fatto tutti gli studenti laureandi.
L’Udu contesta duramente le scelte dell’Ateneo aquilano e ritiene che, tra aumento degli ostacoli burocratici e aumenti indiscriminati e vergognosi dei balzelli, quest’ateneo di fatto sceglie di ostacolare le iscrizioni e immatricolazioni di tutti gli studenti che vogliono scegliere la Città dell’Aquila per compiere i proprio studi universitari.
L’Ateneo dell’Aquila, storicamente attento alle esigenze degli studenti, proprio nel momento più difficile per gli studenti e per la Città , fa la svolta antistudentesca. Svolta in cui i docenti trovano il loro unico punto di accordo in una fase per lo più caratterizzata da grandi conflitti interni fra i gruppi di docenti”.
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