Sanitopoli, bloccare beni degli imputati
Pescara – Mentre l’accusa conclude le sue richieste invocando condanne per tutti e per tutti i reati ipotizzati, le parti civili passano al concreto. Come era stato ampiamente previsto e come è anche normale che accada in ogni processo, ha cominciato la Regione (come parte civile costituita in giudizio) a chiedere sequestri conservativi preventivi di beni da “tesoretto”: case (anche in Sardegna), orologi costosi e modaioli che ornavano polsi potenti e poi ammanettati), belle auto (che non possono mancare mai ad un vero vip), opere d’arte (sempre un buon investimento se si hanno chiavi giuste e conoscenze autorevoli) e quant’altro possa, in caso di condanne e quindi di crediti da reati conclamati, costituire almeno in parte una fonte risarcitoria. Insomma, mettiamo le mani avanti e blocchiamo le ricchezze di coloro che oggi sono pesantemente accusati. Prima che i tesori e tesoretti prendano altre strade. Le richieste delle parti civili saranno, si preve3de, molte altre e potranno riguardare, forse, più dei 13 imputati su 34 oggi presi di mira. In posizione particolarmente critica l’on. Sabatino Aracu, un tempo potente “cervello” di Forza Italia in Abruzzo. Ma non certo solo lui. La Procura è in possesso di almeno 300.000 intercettazioni, e ha chiesto la trascrizione di 400, almeno al momento. Riguardano tutti gli imputati e, per l’accusa, servono a ricostruire sanitopoli e supportare le accuse. Si va avanti, ogni lunedì ci sarà udienza, fino a tutto il 2010. La pausa estiva dovrebbe essere più breve del solito. (Nella foto scorcio per palazzo di giustizia di Pescara)
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