“Sono inquisiti, quindi perseguitati…”
L’Aquila – (di Aldo Scimia) – QUANDO I GIUDICI INDAGANO SUI POTENTI… – Il tam tam è partito da qualche giorno. 4000 firme di altrettanti esperti inviate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel rozzo, tentativo di scagionare i componenti della Commissione Grandi rischi dal Giudizio della Magistratura. Ancora una volta il tentativo è perverso. E’ da circa un ventennio che, sistematicamente, ogni volta che la magistratura si attiva per giudicare “i potenti” scatta l’allarme, si tenta di discreditare l’organismo giudicante. “Sono inquisito? Allora sono un perseguitato” di questo passo ognuno può sostenere la medesima attenuante. Ogni ladro, ogni malvivente.
Io vorrei vedere se i congiunti di questi signori fossero rimasti vittime di un incidente stradale, avrebbero sostenuto che l’evento non era prevedibile?
Sono uno di quelli che si è rivolto alla magistratura , non alla ricerca di risarcimenti, non per vendetta, ma solo per avere verità e chiarezza. Non sono un esperto, sono solo uno che ha provato la paura, poi il dolore, e per questo, mi sono affidato, con umiltà e fiducia, all’Organo che lo Stato, la Costituzione, mi mette a disposizione.
Perché mettere le mani avanti con tanta solerzia, mai peraltro, ostentata prima? Perché pensano che i Giudici non siano in grado di valutare? Cosa temono costoro? Perché questa difesa di interessi corporativi? Perché sollecitare addirittura il Presidente della Repubblica? Io, e con me chi ha condiviso l’iniziativa, non l’ho fatto! C’è differenza?
Lasciamo lavorare in pace la magistratura, che lavora ed è pagata per assolvere all’importante funzione! Come fanno i ricercatori dell’INGV! Come più umilmente, nel mio piccolo, faccio io. Io ho fiducia nello Stato che i Padri della Costituente mi hanno lasciato in eredità. E loro???
(Nella foto esclusiva InAbruzzo.com: la Commissione grandi rischi riunita il 31 marzo 2009)
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