GdF, primo concerto delle istituzioni culturali
L’Aquila – Domenica 10 maggio, alle 17, all’auditorium della scuola ispettori e soprintendenti della guardia di finanza, si terrà il primo concerto prodotto e realizzato da alcune delle maggiori istituzioni culturali aquilane e abruzzesi dopo il sisma. La data è stata scelta, quale ricorrenza del primo mese dai funerali di Stato delle vittime del terremoto del 6 aprile. L’Orchestra sinfonica abruzzese, arricchita da docenti del Conservatorio “Casella” dell’Aquila e diretta dai maestri Vittorio Antonellini e Marcello Bufalini, eseguirà l’Ave verum Corpus per coro e orchestra K 618 e il Requiem in re minore per soli coro e orchestra K 626 di Mozart. Il coro sarà composto da elementi del Teatro Marrucino di Chieti, con gli allievi del Conservatorio e delle corali 99 e Gran Sasso. I solisti saranno Maria Rita D’Orazio (soprano), Valentina Di Cola (mezzo soprano), Marco Iezzi (tenore) e Giampaolo Fiocchi (baritono).
L’iniziativa si svolge in collaborazione con il Teatro stabile d’Abruzzo, l’Atam e la Società dei Concerti “Barattelli”. Alle musiche seguiranno delle letture teatrali, a cura di Bartolomeo Giusti e Claudio Marchione (coordinati da Roberta Gargano), tratte dal salmo 22 dell’Antico Testamento e dal 33° canto del Paradiso della Divina Commedia.
“Questa collaborazione tra alcune delle maggiori istituzioni della regione è un momento importantissimo – ha commentato il presidente dell’Istituzione sinfonica, Ludovico Nardecchia – anche se cade in una fase di grande dolore”. Secondo Leonardo Nardis, della Società dei Concerti, con questa iniziativa si è voluto dare “un segnale di grande unità. Un modo per dimostrare – ha aggiunto – che ci siamo ancora e che abbiamo una grande volontà di ricominciare in modo congiunto. Non ci dovrà più essere nessuna divisione. Non dobbiamo pensare a un riavvio di singole attività, ma abbiamo il compito di far ripartire il ‘sistema cultura’ dell’Aquila tutti insieme”. “La collaborazione con la Sinfonica è un indirizzo fortemente da voluto, e da tempo, dal direttore della nostra struttura, il maestro Bruno Carioti – ha affermato Marcello Bufalini – e abbiamo altre esibizioni in programma nell’immediato futuro, proprio per far capire a tutti che l’attività del Conservatorio prosegue, nonostante l’accaduto”. Per il direttore artistico del Teatro Marrucino, Gabriele Di Iorio, la motivazione di questa iniziativa è duplice “Per noi è molto importante poter ricoprire un ruolo attivo in questo momento così significativo; il lutto è stato enorme, ma è tanta anche la voglia di ricominciare. Inoltre, già da tempo avevamo avviato un progetto di collaborazione la Sinfonica; siamo convinti che la sinergia sia l’elemento fondamentale per tornare a far decollare la musica e la cultura nel nostro territorio”.
“L’Aquila ha una cultura contemporanea da tutelare – ha osservato Vittorio Antonellini – sembra quasi offensivo, in questo momento, dare spazio all’arte, quando le priorità sono altre. Ma non dimentichiamo che a Milano, dopo il bombardamento, si ripartì dalla Scala. Credo che la musica e la cultura siano elementi utili come tante altre azioni per ridare quella giusta dose di fiducia che è alla base della forte volontà di ricostruire”.
“La solidarietà è tanta – ha detto Giorgio Iraggi, del Tsa – come ha dimostrato Enrico Brignano che, attraverso una lodevole raccolta di fondi, ci ha consegnato 100.000 euro per la ricostruzione del teatro. Il Tsa è ripartito pochi giorni dopo il sisma, allestendo una postazione operazione nella scuola della guardia di finanza, proprio per dimostrare che era indispensabile andare avanti. Il nostro direttore, Alessandro Gassman, è stato fortemente convinto a partecipare a questa operazione congiunta, che rappresenta uno dei punti di partenza per far ripartire la città e il territorio”.
Secondo l’assessore alle Politiche culturali del Comune dell’Aquila, Anna Maria Ximenes, “questa collaborazione tra le istituzioni culturali non dovrà fermarsi a domenica sera, ma dovrà continuare sempre. Chi lavora nel campo della musica, del teatro, del cinema, della cultura in generale, deve avere la sensibilità di attuare programmi e progetti congiunti. Va creata una fondazione, una sorta di consorzio tra le organizzazioni di questo settore. Soprattutto in un momento particolare come questo, dove la cultura non ha punti di riferimento, con un centro storico distrutto e la gran parte delle strutture culturali non agibili. Se non rendiamo di nuovo fruibile il centro storico e se non riapriamo cinema, teatri e auditorium, non abbiamo speranze. Il Comune – ha aggiunto Ximenes – non può agire con i propri fondi. Lo Stato, anche attraverso la Protezione civile, e la Regione dovranno provvedere in via prioritaria a erogare quei fondi necessari per raggiungere tali scopi. Anche perché, al di là dell’iniziativa di domenica, ottima e molto profonda, c’è bisogno di pensare ai 200 lavoratori che sono alle dipendente delle istituzioni culturali, già fortemente penalizzati dai tagli in tempi normali, e che ora, dopo il terremoto, hanno ancora meno certezze. Queste persone non devono essere dimenticate”.
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