I sindacati propongono a Gianni Letta
Pescara – I sindacati regionali abruzzesi Cisl, Cgil e Uil hanno inviato al sottosegretario Gianni Letta e al sen.D’Alì, XIII commissione permanente del Senato, un documento di proposte per il dopoterremoto in Abruzzo. Si tratta di alcune misure di modifica del decreto Governativo per superare l’emergenza e favorire la ripresa occupazionale e gli investimenti. Eccone il testo integrale:
Premessa – Cgil Cisl e Uil ritengono che, in sede di conversione del DL 39/09, inerente le misure in favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo, sia necessario tenere in considerazione gli aspetti legati alla ripresa socio – economica, alla tempistica degli interventi, all’ammontare e modalità di erogazione delle risorse finanziarie stanziate.
Nello specifico: i tempi previsti per la ricostruzione vanno conciliati con una tempestiva ripresa delle attività economiche e sociali delle aree colpite; le risorse ad oggi stanziate appaiono sottodimensionate rispetto alle esigenze della ricostruzione e permangono incertezze in ordine alla loro immediata spendibilità.
Uno sforzo straordinario deve essere fatto nella direzione del vivere quotidiano: garantendo all’ intera popolazione sfollata modalità abitative diverse dalle tendopoli, anche in considerazione delle caratteristiche climatiche della zona.
Occorre rispettare inoltre l’ identità culturale ed architettonica delle aree colpite dal sisma. In questo contesto occorre vincolare l’ erogazione delle risorse all’ obbligo di ricostruzione e di ripristino del distrutto.
Cgil Cisl e Uil chiedono al Governo di aprire un confronto con la Commissione Europea per verificare la possibilità di inserire le aree colpite dal sisma nella classificazione “Obiettivo Convergenza”.
Favorire la possibilità d’investimento:
• Per favorire una ripresa degli investimenti e del tenore di vita delle popolazioni colpite dal sisma il Governo dovrebbe sopprimere le maggiorazioni IRAP e IRPEF per la Regione Abruzzo legate al piano di rientro della sanità e le addizionali comunali irpef, garantendo la diretta copertura per i prossimi 4 anni.
Da proporre in sede Europea:
• In caso di calamità naturale il trattato dell’Unione europea prevede all’articolo 87.2 lettera b la possibilità di istituire un particolare regime di aiuto per finanziamenti “destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali”. È quindi essenziale notificare al più presto alla Commissione Europea un apposito regime di aiuti, a valere sull’articolo già citato, per i comuni colpiti dal terremoto relativo a tutti gli investimenti destinati a ripristinare la capacità produttiva delle imprese dell’area ed ad apposite doti per il reinserimento per i lavoratori disoccupati a causa dello stesso.
• Una seconda modalità per l’applicazione del regime di aiuto sopra indicato potrebbe consistere nel definire in tutta l’area del terremoto un regime di parziale defiscalizzazione e fiscalizzazione degli oneri contributivi per un congruo periodo.
• Prevedere, per le zone limitrofe indirettamente colpite dal sisma, un alleggerimento dei vincoli derivanti dai regolamenti sugli aiuti di stato, ricomprendendole nella carta italiana degli aiuti ed in particolare inserendole tra le aree 87.3.c, attraverso la individuazione di settori che possono avere subito maggiormente l’impatto indiretto del sisma. Ad esempio il turismo.
Spendere i fondi regionali raccordando gli sforzi e concentrando la spesa:
• Definire,d’intesa con le parti sociali, un utilizzo dei fondi disponibili su base regionale, fondi strutturali FERS, FSE sul FEARS e sul FAS , raccordato ed indirizzato alla concentrazione della spesa per stimolare la ripresa il rafforzamento del sistema produttivo, il miglioramento delle condizioni di occupazione e dei servizi alle persone ed alle imprese. Raccordare gli interventi è garanzia per evitare sovrapposizioni e sprechi di risorse.
Accrescere le risorse e allentare i vincoli:
• Individuare, risorse aggiuntive da destinare alla regione Abruzzo, anche attraverso la cooperazione tra il governo e le regioni.
Richiedere alla Unione europea la sospensione della regola del disimpegno automatico (N+2) per la regione Abruzzo per le annualità 2009- 2010 dando la possibilità di rimodulazione dei bandi per permettere la partecipazione delle aziende colpite dal sisma.
Favorire la ripresa dell’occupazione:
• Per favorire la ripresa dell’occupazione è necessario rendere attivo in maniera automatica e prioritaria il credito d’imposta per l’occupazione ed i sistemi, già esistenti, di finanziamento alla nuova imprenditorialità .
• Attribuire alle persone in cerca di occupazione una dote specifica per il reinserimento in strutture produttive dell’area del sisma o in aree ad esse limitrofe.
• Rafforzare con misure specifiche a favore della conciliazione e della occupazione femminile che rischia di soffrire particolarmente dei disagi provocati dalla distruzione abitativa e delle strutture dei servizi sociali.
Per la attuazione dei precedenti punti è possibili utilizzare la quota regionale di FSE 2007-2013 attualmente allocata per gli ammortizzatori sociali in deroga, per compensare la riduzione attingendo risorse nazionali già stanziate:
• Allo scopo di evitare ulteriori disagi alla cittadinanza, estendere la possibilità, prevista dall’art.7, co.4, di prorogare fino al 31 dicembre 2009 i contratti a tempo determinato e di collaborazione continuativa od occasionale stipulati dalla regione Abruzzo nei settori della protezione civile, della sanità e dell’informatica, in corso alla data del 6 aprile 2009, anche a tutti gli altri contratti a tempo determinato o di collaborazione stipulati dalla Regione stessa o dai suoi enti strumentali.
Estendere la stessa possibilità agli altri enti e amministrazioni pubbliche operanti nell’area del sisma.
• Prevedere nell’articolo .8 comma1 lettera a) oltre al prolungamento di almeno tre mesi della indennità di disoccupazione a requisiti ordinari anche il prolungamento dell’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti e speciale. Prevedere inoltre l’indennizzo in favore degli iscritti alla gestione separata Inps di cui all’art. 2, comma 26, della L. 335/1995 operanti prevalentemente in monocommittenza nell’ambito di tetti di reddito da concordare, dei lavoratori in somministrazione disoccupati a causa degli eventi sismici e che non abbiamo maturato i requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione, dei titolari di rapporti agenzia e di rappresentanza commerciale, dei lavoratori autonomi, ivi compresi i titolari di attività di impresa e professionali, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi sismici.
• Per le aree colpite dal terremoto si promuova un piano straordinario di emersione dal lavoro sommerso che garantisca l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati.
Infrastrutture:
• Verificare che l’ utilizzo delle risorse, vincolate a valere sui contratti di programma di Anas e RFI, e finalizzate alla ricostruzione, favorisca altresì il rafforzamento del sistema ferroviario e del sistema viario della regione Abruzzo, recuperando il deficit esistente in termini di collegamento lungo l’ asse Est – Ovest del Paese.
• Si richiede inoltre un incremento delle risorse, da destinare alle medesime finalità, delle risorse a valere sul fondo Infrastrutture Strategiche.
Patto d Stabilità Interno:
• L’ opportuna esclusione dal Patto di Stabilità Interno relativo agli anni 2009 e 2010 sia delle spese sostenute dalla regione Abruzzo, dalla Provincia dell’ Aquila e dai comuni interessati per fronteggiare gli eccezionali eventi sismici, sia delle entrate allo stesso titolo acquisite da altri enti o soggetti pubblici o privati, va assicurata tramite puntuali verifiche, da effettuare anche tramite percorsi di confronto e concertazione con le forze sociali, al momento della predisposizione dei rispettivi bilanci di competenza.
L’Aquila Capoluogo Regionale:
• Prevedere nel decreto l’obbligo da parte dello Stato e degli Enti Pubblici il mantenimento nel Capoluogo della Regione delle funzioni e delle direzioni esistenti prima del terremoto, garantendo la ricostruzione degli edifici e il ripristino delle strutture nel minor tempo possibile. Assicurare nel frattempo l’allestimento di sedi provvisorie all’Aquila
La Governance:
• Fermo restando il ruolo del Commissario Straordinario della Protezione Civile per il governo della fase di emergenza e post-emergenza del terremoto, è necessario prevedere un più forte coinvolgimento degli Enti Locali, della Regione e delle Parti sociali per la ricostruzione.
Le risorse per la ricostruzione:
• Tempi lunghi sono previsti per le erogazioni delle risorse, non compatibili con l’esigenza di far ripartire al più presto la vita economica e sociale delle popolazioni colpite dal terremoto.
• La ricostruzione non può vedere per l’Abruzzo un trattamento diverso da quanto praticato nelle regioni Marche e Umbria per ragioni analoghe che hanno avuto la copertura del 100% a fondo perduto del costo strutturale ed architettonico degli immobili distrutti i quali dovranno essere ricostruiti nell’ambito degli stessi insediamenti.
• I contributi per la ricostruzione degli immobili pubblici e privati vanno vincolati al rispetto delle regole di trasparenza ed all’integrale applicazione dei contratti collettivi nazionali e integrativi e della normativa su salute e sicurezza ed uno specifico monitoraggio congiunto con le parti sociali per contrastare i fenomeni di lavoro nero, irregolarità, ecc.
L’Istruzione:
• L’accorpamento delle classi, i tagli agli organici previsti dal piano del Ministro Gelmini che investono la scuola primaria e secondaria, quasi tute collegate nelle zone interne dell’Abruzzo, non può trovare applicazione in una regione e in un territorio come l’Aquila che vede il blocco di ogni attività educativa.
• Prevedere uno specifico intervento a favore dell’Università dell’Aquila quali l’esonero dalle tasse per l’iscrizione, promuovendo un consistente numero borse di studio pubbliche e private e realizzando o mettendo a disposizione strutture anche pubbliche, immediatamente operative sia per gli alloggi degli studenti che per le attività didattiche, presenti nel capoluogo o nelle zone immediatamente limitrofe.
• Confermare il FFO per gli stessi importi del 2008 per i prossimi 3 anni; successivamente dovrà essere garantito nel FFO un adeguato finanziamento per il piano di reinsediamento dell’Ateneo.
Sostegno alle famiglie delle vittime:
• Prevedere,come fatto in altre circostanza (vedi DL 776/80 convertito in legge 874/ 80) che le vittime del terremoto vengano equiparate a quelle del lavoro”.
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