ROS, arresti a raffica, racket prostituzione
L’Aquila – I carabinieri del nucleo ROS (raggruppamento operativo speciale) hanno eseguito dalle prime ore di oggi una serie di arresti (gli ordini du custodia sono 26 in tutto) tra Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Puglia. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura antimafia dell’Aquila, dopo mesi di indagini su un racket per lo sfruttamento della prostituzione, che fa capo a nigeriani, come nigeriane sono le donne sfruttate, ridotte in schiavitù e private della libertà personale. Nell’inchiesta, condotta dal magistrato antimafia David Mancini, riti esoterici, aborti e un clima di intimidazione e paura favorito dalla povertà e dalla profonda ignoranza di chi si è trovato sbattuto dalla natìa Africa fin nel mondo squallido e corrotto della prostituzione lungo le affollate strade italiane.
Si tratta di un’organizzazione internazionale di matrice nigeriana sospettata di aver praticato la tratta di esseri umani, lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ma persino la riduzione in schiavitu’ e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini del ROS, come ha detto il vicecomandante gen. Mario Parente, sono estese anche all’estero in alcuni paesi dell’Europa.
Il meccanismo di squallide storie di questo tipo si basa sull’ignoranza, sulla superstizione più primitiva, e sulla povertà , ma anche su credenze e superstizioni ancora radicate in certe zone del mondo. L’organizzazione riduceva in schiavutù le donne, anche giovanissime, scelte per lo più in Nigeria, e le costringeva a prostituirsi, ma anche a stringere contratti matrimoniali di comodo per “regolarizzare” l’immigrazione clandestina e comunque la situazione in Italia.
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