Auto rubate e riciclate, 8 arrestati


Pescara – Una banda di napoletani e campani, tra i quali anche un minorenne, che è stato denunciato, in tutto otto persone, sono state arrestate dai carabinieri nell’operazione denominata “Pezzotto”. La banda era perfettamente organizzata per rubare auto (specialmente nelle province di Pescara e Teramo), e riclicarle in diversi modi, per venderle nei mercati clandestini.
Le indagini, come hanno detto gli stessi carabinieri, cominciarono nell’ambito di un inchiesta con intercettazioni riguardante la droga. Dalle voci registrate si raccolsero particolari che portavano non solo ai mercanti di droga, ma anche ai ladri e riciclatori di auto rubate: i classici due piccioni con una fava…
I capi dell’organizzazione erano Attanasio Pio, 33 anni, detto “Pio Pio”, e Ruggiero Francesco Rosario, 26 anni, rispettivamente di Ercolano e Napoli. Attanasio utilizzava la partita Iva della moglie, Giuseppina Ferrante, alla quale era intestata un’attività di rivendita ed ingrosso d’auto, per acquistare a Bologna vetture incidentate. In realtà l’attività era una copertura per nascondere il riciclaggio delle vetture rubate. Una volta preparato il terreno “partivano” i furti di auto. I mezzi dovevano essere sempre dello stesso tipo e colore di altre vetture, incidentate e ferme, dalle quali venivano asportati pezzi e parti di telaio montati poi sulle vetture rubate: riciclaggio da esperti, anche molto accurato. L’auto “costruita” in questo modo veniva dotata di documenti falsi e venduta a prezzo vantaggioso a clienti ingenui o disinteressati a fare troppe domande. Dovrebbe valere regola che “quando un affare è troppo affare, sospetta”: ma non sempre chi paga “poco” si sofferma a sospettare.
Quando la banda riusciva a rintracciare immediatamente il proprietario dell’auto rubata, procedeva al tentativo di estorsione, chiedendo denaro in cambio della restituzione del veicolo.


23 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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