Rapagnà: una legge quadro per le case


L’Aquila – L’Associazione Mia Casa d’Abruzzo chiede al Presidente Nazario Pagano, ai Capi Gruppo consiliari e al Presidente della 2^ Commissione permanente Luca Ricciuti “di inserire all’ordine del giorno della prossima seduta utile del Consiglio regionale la discussione e l’approvazione di specifiche “norme di indirizzo” ed una “Legge quadro ad hoc” in merito alla “riparazione e ricostruzione” della Edilizia Residenziale Pubblica per quanto di competenza, ma in particolare per la loro messa in sicurezza antisismica.
Il Mia Casa – dice una nota di Pio Rapagnà – non intende fare, come tanti altri, “orecchie da mercante” di fronte al “grandissimo pericolo” che hanno corso, e corrono anche in questi giorni, tantissime famiglie, inquilini ATER e dei Comuni, e quindi rivolge ancora una volta una “fortissima e formale” richiesta al Consiglio Regionale dell’Abruzzo affinché predispongano i piani di “riqualificazione e messa in sicurezza” dell’Edilizia Residenziale Pubblica a rischio sismico, dentro e fuori il cratere e su tutto il territorio regionale.
Le massime Istituzioni regionali e della Protezione Civile, secondo le indicazioni dell’art.11 della legge n.77/2009 ed altre leggi vigenti in materia, forniscano con precisione e senza alcuna ambiguità e incertezza interpretativa, indicazioni precise e concretamente fattive sia alle 5 ATER della Regione Abruzzo e sia ai tantissimi Comuni, rispettivamente proprietari di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica Regionale e Comunale, in modo tale che siano messi nelle condizioni, anche finanziarie, di provvedere nel più breve tempo possibile.
Tra l’altro, particolare allarme e praoccupazione desta lo stesso Decreto-Legge Abruzzo sulla ricostruzione l’addove attribuisce alla “Fintecna” il potere di subentrare perfino nella proprietà degli immobili distrutti dal sisma, in particolare di quelli non ricostruiti, o gravati da mutui i cui proprietari dovessero decidere che non vale la pena continuare a pagare le rate rimaste. La Fintecna possiede il 100% della “Società Patrimonio dello Stato S.p.a.”, si occupa anche di privatizzazioni ed ha già partecipato all’acquisto di immobili pubblici per svariati milioni di euro sia dall’Agenzia del Demanio e sia dagli IACP (a partire dalla Legge 560/93 per la alienazione della Edilizia Residenziale Pubblica).
Le abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica sono così distribuite:
ex-IACP attuali ATER: n. 20.348 delle quali: Provincia di L’Aquila: 6.874; Provincia di Chieti: 5.146; Provincia di Pescara: 5.556; Provincia di Teramo: 2.772;
Comuni Capoluogo: n. 4.259 (le cosiddette “Case Parcheggio”);
Cooperative e Consorzi: n. 23.784 (Edilizia Pubblica convenzionata, agevolata, contrattata, e con contributi prima casa);
Enti vari a partecipazione pubblica: n. 2.376 (Inail, Inps, Inpdap, Incis, Banche e Istituti).
Quasi il 60% degli edifici sono stati realizzati in zone “DICHIARATE SISMICHE” di prima e seconda categoria di rischio, dentro e fuori l’attualer cratere: CHI HA “VERIFICATO” SE TALI EDIFICI ED ABITAZIONI SIANO STATI O MENO REALIZZATI NEL RISPETTO DEI PRINCIPALI CRITERI DI SICUREZZA ANTISISMICI?
E’ necessario che la Regione Abruzzo, i Comuni, le ATER, le Cooperative edilizie, le Società immobiliari, i Tecnici progettisti, Costruttori, Appaltatori e Collaudatori, informino i Cittadini interessati su come stanno effettivamente le cose e sul perchè sono state costruite abitazioni in zone sismiche senza rispettare le norme antisismiche.
INOLTRE AI FINI DELLA PREVENZIONE FUTURA, bisogna tenere nel dovuto conto che in Abruzzo le abitazioni pubbliche e private hanno la seguente “grande anzianità e vetustà” di costruzione: * prima del 1917: 73.619; * dal 1919 al 1945: 47.413; * dal 1946 al 1961: 49.445; * dal 1962 al 1971: 52.113; * dal 1972 al 1981: 51.715; * dal 1981 al 1991: 34.434″.


22 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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