Protezioni balneari, replica Tagliente


L’Aquila – ‘’Nonostante considerassi scontato il tenore delle argomentazioni polemiche successive all’approvazione dell’emendamento relativo alle protezioni degli stabilimenti balneari, ho preferito aspettare la conferenza stampa indetta sabato scorso a Vasto dagli esponenti del Pd, di Rifondazione comunista e dell’IdV. Tirato anche personalmente in ballo da costoro, mi permetto replicare con alcune considerazioni che faccio soprattutto a beneficio di chi rischierebbe altrimenti di essere influenzato dalla facile demagogia alla quale sono ricorsi gli avversari politici’’. Lo sostiene il Consigliere Giuseppe Tagliente (Pdl).
‘’ Comincio- prosegue Tagliente- dall’accusa di lobbysmo, cioè di aver proposto, insieme ad altri colleghi, una norma che muove nell’interesse esclusivo della categoria ristretta dei balneatori. Lungi dal ferirmi o dall’intimorirmi, essa mi sollecita anzitutto una riflessione di carattere generale, nella quale si inquadra anche l’argomento in questione, che ritengo possa essere anche posta alla base della discussione sulle differenze culturali tra la mia parte politica ed il centrosinistra. Mi riferisco in altri termini alla visione di matrice collettivistica, da cui hanno da decenni preso invece le distanze le sinistre europee, che porta a bollare come negativa ogni attività rivolta a favore dell’iniziativa privata ed a giudicare appunto come lobbystico ogni sostegno ad essa diretto. Nel caso di specie, si parva licet, si confrontano appunto due concezioni, l’una legata all’ideologia sopra richiamata (o se vogliamo alla cultura che ne è derivata) ed un’altra legata alla ragion pratica ed al buon senso. Milita a favore di quest’ultima, che personalmente caldeggio, la necessità di offrire una tutela alle strutture private (ancorchè realizzate su siti demaniali) che sono state oggetto di ripetuti, fisiologici, atti vandalici costati migliaia di euro agli imprenditori della balneazione e conseguenzialmente la possibilità data ad essi di investire su questi stabilimenti al fine di adeguarli alle esigenze di una clientela sempre più sofisticata e sollecitata da un crescente ventaglio di offerte turistiche’’.

‘’ Vogliamo più turisti in Abruzzo? Ebbene, non è sufficiente fare un’affermazione sovrana destinata a diventare luogo comune- prosegue l’ex Presidente del Consiglio Tagliente- ma occorre creare forme di dissuasione dalla furia devastatrice di una delinquenza montante ed assecondare la voglia di intrapresa e di investimento da parte di quei privati che al turismo hanno creduto come forma di ricchezza sociale e di sviluppo del territorio. Anche perché, mi preme aggiungere per confutare le altre castronerie dette ad arte per suscitare reazioni emotive nell’opinione pubblica, non è assolutamente vero che si vorrebbe permettere la creazione di barriere d’accesso alla spiaggia o, come stato anche detto, consentire la sanatoria di palizzate realizzate abusivamente. Ricordo a me stesso ed ai miei cortesi avversari: 1) che l’altezza dei dissuasori dovrà essere comunque stabilita in sede di redazione del Piano del Demanio Marittimo Comunale (P.d.m.c.) e che in quel contesto (ove mai, ad esempio, l’amministrazione comunale di Vasto volesse finalmente degnarsi di licenziarne uno) ogni comune potrà autonomamente decidere la misura e la tipologia della modalità difensiva;
2) che il limite del libero accesso all’arenile rimane una condizione insuperabile ed insopprimibile, in ragione della quale ogni persona potrà portarsi sulla spiaggia attraversando la zona in concessione in ogni ora del giorno; 3) che le delimitazioni preesistenti, oggetto di ordinanza sindacale di rimozione, avevano a suo tempo avuto il relativo permesso di costruzione dalle amministrazioni comunali e demaniali e quindi più che abusive sono da ritenersi non coerenti con l’intervenuta modifica del regime concessorio. In estrema sintesi, con la normativa de qua si cerca di fare ciò che la sinistra per abitudine (e pigrizia) mentale non riesce assolutamente a concepire come possibile, e cioè di conciliare l’interesse dell’imprenditoria, che crea ricchezza ed occupazione, con quello della generalità dei cittadini a cui non viene tuttavia sottratto il godimento di un bene pubblico. In tempi difficili di crisi economica, come quelli che stiamo vivendo, non mi pare possa ancora prevalere l’approccio rigido ed anelastico che la sinistra italiana ha storicamente riservato all’iniziativa privata, ma è necessario il ricorso alla mediazione tra gli interessi. La lezione che viene da Pomiliano proprio in queste ore è estremamente illuminante a tal proposito’’.
(Nella foto Giuseppe Tagliente)


21 Giugno 2010

Categoria : Politica
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