Il sen.Tancredi e i giudizi
L’Aquila – (di Gianfranco Giuliante, capogruppo regionale PdL) – Nelle ultime settimane, il sen. Tancredi è intervenuto tre volte sulla stampa. In due occasioni ha espresso pregiudizi, nell’ultimo, in modo inusualmente più pacato, un giudizio- fermo, di dissenso totale, di assoluta non condivisione- ma un giudizio. Ciò offre l’opportunità di un chiarimento. Gli addebiti mossi fanno riferimento alla manovra, ai dirigenti e alle ambizioni. Sulle auto blu lo invito a rileggere la domanda che mi è stata posta e la risposta che ho dato. Sono certo che condividerà!
Sulla manovra, credo intelligentemente, il Presidente Chiodi ha ritenuto di modificarne il primo impianto, riconoscendo esplicitamente che alcune obiezioni erano fondate. Nella nuova manovra non vengono più utilizzati i 6,5 milioni di euro di risorse provenienti dal pagamento dell’assicurazione degli immobili distrutti dal terremoto. Si è riusciti a trattare con i creditori trovando “altrove” le risorse per le spese obbligatorie.
Per quel che concerne i dirigenti, non capisco! La richiesta di ridisegno di una nuova governance è stato uno dei cavalli di battaglia del Presidente Chiodi e della sua squadra. Ribadire che i costi della politica si devono affrontare in modo complessivo, anche e soprattutto laddove generati da errori commessi in passato (Tancredi entrò per la prima volta in consiglio regionale a ridosso di “un’infornata di dirigenti” che il centrosinistra ci lasciò in dote!) immagino non possa essere considerato un vulnus.
Risottolineare che non vogliamo, ne possiamo diventare complici, per omissione, di questo andazzo, auspico non mi ponga in contraddizione con la mia maggioranza, così come ribadire che la “meritocrazia” non può significare valutare tutti i dirigenti al “massimo”, facendoli diventare “casta economica” e contestualmente spendere milioni di euro in consulenze, è posizione condivisibile.
Si è posto, infine, un problema di rappresentanza della città dell’Aquila e di riequilibrio necessario. Da qualche tempo, alla mancanza di rappresentanza sul piano regionale si è aggiunta la scelta di una non rappresentanza nelle posizioni apicali nel Consiglio Provinciale (Presidente della giunta, Presidente del consiglio, vicepresidente e capogruppo tutti esterni al territorio del comune dell’Aquila!).
I vertici nazionali e regionali del PDL hanno riconosciuto e, più recentemente, ribadito che è necessario questo riequilibrio. Che ciò possa creare dei problemi rispetto allo status quo non sfugge a nessuno! Ma neanche è possibile un arroccamento a difesa di rendite di posizione che soprattutto dopo il 6 aprile sono indifendibili. Sono certo che come già accaduto, la “politica” troverà una soluzione possibile, dignitosa per tutti gli attori che intendono operare nell’interesse dell’Abruzzo nella sua intierezza!
(Nella foto il sen.Paolo Tancredi)
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