Cronaca: sanitòpoli, ricostruzione, Landini


SANITOPOLI – Processo, come avverrà tutti i lunedì o quasi fino a dicembre, per “sanitopoli” al tribunale di Pescara, giudice dell’udienza preliminare Zaccagnini. Questa mattina l’imputato più importante, Ottaviano Del Turco, non si è fatto vedere, dopo il teatrale abbandono dell’aula nell’ultima udienza alla notizia di alcune intercettazioni piuttosto intime e personali, con delle donne, allegate agli atti. Si teme che i contenuti finiscano in mano a giornalisti assetati di sensazionalismo, ma la Procura ha tolto di mezzo ogni polemica: noi non diamo assolutamente nulla di quei testi. Punto e basta, e se lo dice Trifuoggi, nessuno può dubitarne. Se dovesse quindi capitare di veder pubblicati quei colloqui poco istituzionali, le responsabilità andrebbero cercate in ambienti diversi.
Oggi niente hard, anzi, una lunga e dettagliata relazione dei pm Di Florio e Bellelli a motivazione delle richieste di rinvio a giudizio. Centinaia di pagine e documenti che, per la Procura, sono materiale sufficiente per mandare a processo tutti gli imputati. Con addebiti pesanti. Alcuni difensori provano a… cambiare argomento, soffermandosi su ragioni che a loro modo di vedere sarebbero sufficienti a discutere sulla competenza territoriale. Ma il giudice Zaccagnini tira dritto: qui vale il codice di procedura, alla lettera. Si va avanti. (Nella foto il tribunale di Pescara)

CONSIGLIO RICOSTRUZIONE – Consiglio comunale straordinario e aperto a L’Aquila sulla ricostruzione, di cui tanti parlano, ma che non c’è e neppure pare avvicinarsi. Enzo Lombardi ha presentato le sue proposte e sollecitazioni, in 10 punti. Non sono nuove, ma finora ne parla solo Lombardi: gli altri preferiscono l’inerzia. Il presidente del consiglio comunale Benedetti ribadisce: tassa di scopo e zona franca autentica, altrimenti non si cava un ragno da un buco tra le macerie. Il presidente Chiodi mette in luce volontà e orgoglio degli aquilani, che vogliono dire la loro sulla ricostruzione. Giusto, ma difficile, però il commissario si proclama ottimista. “Ricostruiremo la città, ma le difficoltà sono tante, ci muoveremo un passo alla volta”. Nessuno dice, e nessuno potrebbe farlo, due cose: dove sono i soldi e dove sono progetti e idee. Finora, solo opinioni, suggerimenti. Ma non c’è nessuno al mondo che possa affermare: L’Aquila risorgerà fra dieci, venti o trent’anni.

FIOM . Il capo del sindacato FIOM, Landini, oggi a Lanciano ha ribadito il no per Pomigliano, perchè se si dicesse sì, semplicemente si negherebbero i diritti dei lavoratori e si aprirebbe una voragine. Il referendum? Per Landini è legittimo, ma non vincolante. “Se non si cambia, noi non firmiamo” ripete. Una soluzione c’è, per il capo della FIOM: “La Fiat applichi semplicemente il contratto nazionale di lavoro. E si faccia le auto di cui ha bisogno”.


21 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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