“Adesso sappiamo chi merita la mucca” – Burocrazia, agricoltori e allevatori sul lastrico
Ofena – Adesso sappiamo a chi consegnare la mucca: ai burocrati e ai frenatori di ogni iniziativa, nonostante la situazione drammatica. C’era un accordo per smaltire i prodotti freschi, a cominciare dal latte, ma tutto si è bloccato a causa di una delibera ispirata da assurdi intoppi procedurali. L’Aquilano sta morendo, e in Comune a L’Aquila c’è chi si attacca alle scartoffie. Così esordisce Dino Rossi, Cospa Abruzzo, che scrive: “Il Cospa Abruzzo (associazione allevatori e agricoltori) è stato chiamato dall’Assessore regionale all’agricoltura Mauro Febbo, il quale insieme all’ARA (associazione regionale allevatori) e alla centrale del latte di l’Aquila, avevano stipulato una convenzione rimasta nel cassetto del dott. Giannangeli. Con tale accordo era possibile per le aziende ricadenti nei comuni del terremoto tornare a consegnare alla centrale il latte prodotto dalle loro mucche anch’esse terremotate. Visto che la convenzione restava nel cassetto, un allevatore, Severino Di Stefano con l’aiuto dall’Avv. Alessandra Ferrante è riuscito ad avere un appuntamento con il Prefetto. Ieri alle 14,30 all’incontro era presente anche questa associazione, che ha rappresentato le problematiche riguardanti i nostri prodotti agricoli, invenduti per la mancanza di richiesta da parte della protezione civile, nonostante a livello nazionale, come indirizzo, sia stata data disposizione di acquistare dai produttori locali, proprio per alleviare gli effetti negativi del dopo terremoto e aiutare la ripresa dell’economia locale. Dopo tanto discutere si è scoperto che l’intoppo era dovuto ad una delibera del 28-04-2009 della Giunta Comunale, proposta dall’Ass. Marco Fanfani, che prevede l’acquisto dei prodotti con asta pubblica, con l’invito di almeno tre ditte, ogni settimana!
Questo modo di agire da “vecchio socialista” non si coniuga affatto con la volontà di far risollevare l’economia locale perché è fin troppo chiaro che le nostre associazioni non possono competere con i grandi colossi della distribuzione che acquistano prodotti esteri a prezzi stacciati e che avrebbero vinto le gare di appalto, in barba ai produttori locali. In considerazione di quanto esposto lo scrivente a nome del Cospa ma anche di tutti gli altri produttori locali, si è appeso al telefono chiamando il Sindaco dell’Aquila, il Presidente del consiglio comunale e di seguito tutti gli altri componenti della Giunta, con l’intento far modificare la delibera, consentendo innanzitutto l’acquisto dei prodotti freschi e locali delle ditte ricadenti nella mappatura dei comuni terremotati, a trattativa privata con prezzi di mercato. Si spera che venga in questo modo modificata la delibera “Fanfani” come chiederemo nell’incontro che si terrà domani alle 10,30 presso il Dico. Ma. C. In caso contrario, come avevamo promesso, porteremo non solo la mucca, ma tanti asini per quanti sono i componenti della giunta comunale, Sindaco incluso, a Palazzo Margherita, dove se è stato possibile far riprese per la RAI, sarà certamente possibile far transitare gli agricoltori terremotati e incazzati.
Possibile che i nostri amministratori non abbiano capito che la ripresa del dopo terremoto non passa per le grandi distribuzioni, ma attraverso le aziende del posto, che garantiscono prodotti freschi, genuini e di sicura provenienza!”.
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