L’Aquila c’è


(di Vincenzo Vittorini, presidente Fondazione 6 aprile per la vita) – Il 16 giugno rimarrà per la nostra città,ma forse per l’intera nazione,una giornata memorabile,da tramandare e da assaporare momento dopo momento. E’ stato il trionfo della nostra gente finalmente unita dietro le nostre bandiere,i nostri colori: il nero e il verde. Aldilà della politica,delle divisioni,delle beghe, la nostra città ha dimostrato agli occhi di tutti quello di cui è capace: risorgere tutti insieme.
Ed anche se il messaggio forte,vivo,partito da questa città e dalle altre città del cratere, qui riunite, non ha avuto l’onore della cronaca nazionale per la cecità sia della stampa che dei politici nazionali,ebbene il messaggio è stato forte,fortissimo.
E la dignità dimostrata altissima.
E la correttezza dimostrata altissima.
E la lucidità dimostrata altissima.
Una risposta bellissima a chi ci denigra,ci separa,ci vuole distruggere.
Noi non chiediamo l’elemosina,ma soltanto di avere la possibilità,data ad altri in passato nelle nostre condizioni,di rialzarci e di avere un futuro che il mostro di quella notte e i mostri successivi hanno tentato di toglierci. Ma non ci sono riusciti né ci riusciranno mai.
La nostra gente sa dire grazie e riconoscere ciò che è stato fatto ( poco ),ma sa anche ciò che rimane da fare ( tanto ). Diciamo grazie,ma non strisciamo,né strisceremo mai.
Il nostro orgoglio è grande.
Dalla nostra terra sono partite sempre richieste di aiuto,mai richieste di elemosina.
Noi rispettiamo,ma esigiamo rispetto.
E vorremmo che nessun altro si dovrà mai più trovare nelle nostre condizioni. Essere carne da macello di lotte intestine tra opposte fazioni che pensano solo a sopraffarsi per i loro interessi ( il potere ) e non per l’interesse comune. Noi siamo stati usati come merce di scambio,come gente,terra,macerie, da mandare in pasto al migliore offerente.
Ma noi siamo tutti,uomini, donne, bimbi,dotati di un’altissima dignità,di un altissimo senso dello stato,che forse manca ad altri.
Noi non abbiamo bisogno,come dice qualcuno,di impugnare le armi per far sentire le nostre ragioni. Non ci abbiamo mai pensato e mai lo faremo. La nostra arma migliore è l’unione,la forza delle nostre idee,l’amicizia,che finalmente sono venute fuori il 16 pomeriggio. E’ un messaggio altissimo quello partito da L’Aquila e dal cratere: insieme,uniti,ce la faremo.
Sconfiggiamo le rabbie,i dissensi,le bramosie,le divisioni,per ridare un futuro degno alla nostra città ed alle altre del cratere.
Continuiamo così e sicuramente il nostro domani e il domani dei nostri ragazzi sarà più roseo,in barba a chi pensa il contrario per noi.
Non si può chiedere alla nostra gente nulla di più di un grazie disinteressato e non possiamo essere usati ora dagli uni ora degli altri per i loro scopi. Qui c’è un unico scopo: fare risorgere una città,capoluogo di regione,ed un territorio,i comuni del cratere,che merita per la sua gente di avere un Futuro.
La nostra,cioè di tutti, Fondazione “6 aprile per la vita”Onlus vorrebbe tradurre in realtà tutti i nostri sogni,ma soprattutto uno: con la prevenzione, la cultura della prevenzione, si può dare un futuro a chi, come noi, prima o poi potrebbe patire le nostre sofferenze.


18 Giugno 2010

Categoria : Dai Lettori
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