Decreto: 800 mln €: mutui, tasse e dettagli
L’Aquila – Lo aveva anticipato ieri ufficiosamente, durante la manifestazione di protesta a L’Aquila, il presidente della Provincia Del Corvo. Lo ha confermato oggi il presidente della Regione, Chiodi. Un decreto legge del Governo rendera’ immediatamente disponibili da parte del Commissario delegato per la Ricostruzione 800 milioni di euro. ”Il decreto legge – ha spiegato Chiodi – viene incontro ad una delle maggiori criticita’ finora riscontrate: l’esaurimento dei fondi, 122 milioni di euro, che la Protezione civile aveva girato al Commissario, a fronte di situazioni ancora da rendicontare.
Il decreto legge annunciato dal Governo mette a disposizione immediatamente la somma di 800 milioni, consentendo di liquidare i pagamenti e le spettanze in tempi brevi’. ”Mi pare che in questo senso – ha concluso Chiodi – il Governo abbia dato risposte piu’ che convincenti alle istanze del Commissario”. La disponibilita’ degli 800 milioni di euro, come anticipato dal Commissario, sara’ data sotto forma di decreto legge destinato poi a confluire nella manovra di bilancio.
Chiodi, sulla manifestazione di ieri, ha detto che “è stata corretta e civile”.
PERIMETRAZIONI – ”Ho appena firmato l’Intesa per la perimetrazione elaborata dal Comune dell’Aquila. Questo significa che il Sindaco puo’ emettere l’avviso pubblico relativamente all’attivita’ dei Consorzi”. Lo ha annunciato stamane il Commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, aprendo una conferenza stampa, questa mattina, in cui ha affrontato, tra la l’altro, la questione tasse, i contenuti della nuova ordinanza del Presidente del Consiglio, la numero 3381 dell’11 giugno, il riconoscimento della zona franca, l’entita’ di vari provvedimenti in favore dei Comuni.
TASSE – Chiodi ha poi sottolineato che “l’operazione che ha portato allo slittamento della riscossione delle tasse arretrate a partire dal gennaio 2011, e’ costata al governo 500 milioni di euro. La restituzione – ha confermato Chiodi – avverra’ in almeno 60 rate e sottolineo ‘almeno’ che, nel linguaggio della burocrazia ministeriale, sta a significare che ci sono concrete speranze che il tempo di rimborso verra’ allungato”. Il discorso del presidente, in parte studiato e accurtamente messo a punto, perr molti significa: aquilani, dimenticatevi un’estensione della sospensione delle tasse. Tutto resterà com’è. Per altri invece bisogna insistere con le manifestazioni e le iniziative, portandole a livelli più eclatanti, spingendole a Roma e costringendo i distratti dirigenti dei Tg Rai 1 e 2 ad occuparsene. Magari anche quelli di Mediaset… impresa davvero difficile.
MUTUI – “Il governo si farà portavoce presso l’Associazione bancaria italiana (Abi) per un rinvio del pagamento dei mutui”. Lo ha annunciato il commissario per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, il quale ha aggiunto che “all’invito del governo si aggiungerà l’appello di Regione Abruzzo e Ufficio del commissario perché venga confermata la misura”. Secondo l’ultima decisione del comitato esecutivo dell’Abi, la sospensione del pagamento dei mutui e dei finanziamenti in essere al 6 aprile 2009 vale fino al 30 giugno 2010. L’Abi nel provvedimento del 17 dicembre 2009 aveva stabilito che “ciascuna banca potrà aderire su base volontaria alla misura di sospensione, regolare in piena autonomia le condizioni di applicazione e riscossione degli interessi relativi al periodo di sospensione, identificare e proporre piani di rientro oltre a determinare le modalità di comunicazione alla clientela. Resta ovviamente salva la facoltà del cliente di chiedere in ogni momento la ripresa dei pagamenti”.
CONTENUTI DEL DECRETO – Nel provvedimento, che consta di 13 articoli, ce ne sono alcuni ritenuti fondamentali. Il primo prevede l’incremento del tetto di spesa per accedere al finanziamento agevolato. Fino ad oggi il contributo concesso non poteva essere superiore a 80 mila euro, adesso il limite è di 200 mila euro, previsto anche per la ricostruzione e per l’acquisto di una nuova abitazione in sostituzione di quella distrutta. L’articolo 3 consente alla Gran Sasso Acqua SpA di “sopravvivere”. Assegna infatti circa 900 mila euro per le spese sostenute per le operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione nelle fasi di prima emergenza e un contributo in conto capitale di 5 milioni di euro per assicurare la copertura dei costi maggiori derivanti dalla situazione di emergenza. Il più importante è l’articolo 5, che è molto tecnico e del quale il Commissario ha indicato solo alcuni punti essenziali. Il primo di questi dà la possibilità di far partire la ricostruzione delle case “E” fuori dalle zone rosse. Viene infatti disciplinata la soluzione della sostituzione edilizia, che può essere adottata dai proprietari. Lo stesso articolo dà la possibilità al Comune di procedere all’acquisto di immobili distrutti o gravemente danneggiati. L’articolo 9 dà interpretazione autentica delle norme, secondo cui i contributi per la ricostruzione previsti dalle diverse ordinanze spettano ai titolari di immobili diversi dalla abitazione principale posseduti anche dai non residenti. Questa interpretazione conferma gli indirizzi emanati dalla Protezione Civile Nazionale e il parere della Commissione Tecnico Scientifica del Commissario delegato per la ricostruzione, trasmesso ai Comuni interessati agli eventi sismici. I comuni devono quindi adeguarsi ed evitare ulteriori ritardi delle procedure. L’articolo 10 prevede la concessione di contributi da parte del Commissario delegato ai Comuni del cratere per le maggiori spese per il servizio di smaltimento dei rifiuti, fino al limite di 11 milioni di euro. L’articolo 13 autorizza infine il Commissario delegato a sbloccare i pagamenti degli indennizzi alle attività produttive, previsti dall’ordinanza 3789 del 9 luglio 2009.
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