Le ferite di Navelli e Civitaretenga
Navelli – Molti paesi dell’Altopiano di Navelli, a cominciare da quello che gli dà il nome, hanno subito insanabili ferite dal terremoto del 6 aprile, che ha squassato un’area davvero molto vasta, infierendo su piccoli borghi e centri abitati spesso ricchi di magnifiche testimonianze storiche. E’ il caso di Civitaretenga, la minuscola, preziosa capitale dello zafferano aquilano, il paese-nido che vigila sull’altopiano nel punto più stretto, oggi sicuramente meno stretto dopo i lavori per la statale 17.
Nel borgo, un piccolo agglomerato di case attorno alla chiesa e all’antica torre, ci sono rovine, sassi ammonticchiani, tetti precipitati al suolo, e un grande silenzio: anche i vecchi, che pensavano di potervi morire e riposare in pace, se ne sono andati. Nelle foto alcuni crolli e in particolare quello della Torre Civica di Civita, il simbolo di un’antica, dignitosa compostezza stilistica, di sobrità di linee e profili nella pietra. Ora c’è un greve cumulo di sassi che ostruisce le stradine vicine, tra case abbandonate e dolore.
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