“Ecco pure la mazzata dall’INPS”
L’Aquila – “La circolare dell’INPS che prevede per i lavoratori e per le aziende del cratere, la restituzione dei contributi non versati nei primi sette mesi del 2010 in un’unica soluzione rappresenta il colpo di grazia per la popolazione aquilana e un ulterore motivo per la sacrosanta protesta di domani.” Lo sottolineano i consigliere regionali Maurizio Acerbo (Prc) e Antonio Saia (PdCi) in una nota.
“I terremotati – continua la nota – dopo aver fatto da comparse per il serial elettorale berlusconiano, ora devono oltre alla batosta delle tasse anche subire le angherie dell’INPS. Vorremmo proporre qualche conteggio, certamente grossolano ma altresì verosimile.Facciamo l’esempio di un lavoratore con la contribuzione di circa 2.000 euro:
considerato che l’aliquota che l’azienda paga varia dal 39% fino al 42% tra contributi previdenziali e assistenziali e che la quota a carico del lavoratore è circa del 10%, il lavoratore il 16 luglio dovrebbe restituire all’INPS all’incirca 200 euro x 7 mensilità (1.400 euro).
L’azienda invece dovrà versare il 32×7 mensilità per tutti i lavoratori in carico.
Se ipotizziamo un’azienda con 100 lavoratori il conto è presto fatto:640 euro x 7 x 100 = 448.000 euro.
C’è di che far fallire molte aziende.
Vale comunque la pena di ricordare che alle suddette cifre i lavoratori dovranno aggiungere:
- la rata IRPEF del mese e cominciare a restituire la prima rata IRPEF del 2010;
- ricominciare a pagare mutui e prestiti sospesi;
- pagare canoni servizi (luce – acqua – metano);
- Pagare arretrati (luce – acqua – metano).
Conclusioni: un cittadino con lo stipendio di 2000 euro lordi non riuscirebbe a pagare neanche un terzo di quanto su evidenziato.
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