Città del dolore: dubbi, danni, ferite profonde


L’Aquila – E AGLI AUTONOMI? - Se uno vuole essere autonomo, ha un terreno e vuole innalzarci una casa di legno con servizi e tutto ciò che serve, può farlo? E’ uno di tanti interrogativi di questo dopoterremoto, che è per forza di cose anche caotico e problematico. Troppo enorme la tragedia, troppi gli sfollati, gli attendati, i profughi, i danneggiati, i senzacasa e senzafuturo immediato. Però, forse, a qualche problema si potrebbe dare soluzione con maggiore agilità. Il quesito casa di legno è di un aquilano di Tornimparte, sfollato sulla costa. Vorrebbe costruirsi una casa di legno e sa anche dove, ma il Comune non sa dargli risposte. In pratica, non sa cosa fare. Riportiamo il caso, segnalato dalla tv, perchè potrebbe riguardare anche molte altre persone in situazioni analoghe e in altri comuni. Occorre fare chiarezza e anche subito. Rapide verifiche e rapidi permessi dai comuni, altro che incertezze e sopracciglia inarcate: risposte, risposte, risposte.

LE VERIFICHE
Al di fuori dell’ufficialità, parliamo con un importante esponente dell’amministrazione civica. Come vanno davvero le verifiche di agibilità? “Vanno piuttosto bene, il problema è il centro”. In che senso? “Nel senso che è in condizioni peggiori di quanto si potesse supporre, di quanto si vede in tv, di quanto si immagina”. Significa? “Significa che le cose vanno per le lunghe, e che le verifiche nella zona rossa non avranno inizio se non dopo il 15 maggio, posto che tutto vada bene. E dureranno parecchio”. Attualmente cosa si sta facendo? “Si stanno rintracciando tutti coloro che non si sono presentati per le verifiche al di fuori del centro: chi non sapeva, chi non c’era, chi lo ha dimenticato, chi non è stato capace di farsi accompagnare, e sono migliaia di persone. Ciò allunga i tempi”. La voce è di una persona provata, preoccupata, consapevole che siamo in una situazione seria, molto seria.

ASSEMBLEA CITTADINA
Molti aquilani si sono riuniti oggi in assemblea. In sostanza, emerge che tutti vogliono la zona franca nella provincia dell’Aquila, e qualcuno chiede un corso di laurea in restauro. Sono spuntate alcune buone idee: se la città risorgerà come nucleo storico, occorreranno artigiani, muratori, carpentieri, ferrai, specialisti in tetti e infissi, grondaie e cancelleria. Una quantità di piccole attività che ridaranno vitalità al tessuto sociale. Ecco perchè bisogna favorire le iniziative private, eliminare cartacce e procedure lente e confuse, spianare la strada a chi intende continuare ad essere aquilano nella sua città. I comuni, specie i minori, si sveglino e pretendano di poter dare risposte alla gente senza perdite di tempo.

ANCORA SCIAME SISMICO
Intanto, va avanti anche lo sciame sismico: questa mattina dopo le 7, trèmito sensibile, magnitudo locale 2,9. Ieri sera fenomeno alquanto insolito. Due scosse a 1 minuto la prima dalla seconda (avvertibili, non strumentali) alle 23,56 e alle 23,57. Magnitudo locale, 2,6 e 2,7. Era in corso la diretta tv di “Porta a Porta” con sindaco Cialente e prorettore Pitari. Non se ne sono accorti, o opportunamente, hanno fatto finta di non acorgersene. Tristi, da stringere il cuore, i rintocchi della Torre di Palazzo.


07 Maggio 2009

Categoria : Cronaca
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