Proteggeteci almeno dai pomodori cinesi


L’Aquila – L’invasione dei cinesi è massiccia, incalzante e inarrestabile. Quanto avevano ragione gli economici e gli storici che prevedevano: la prossima vera guerra o sarà a causa dell’acqua, o del cibo, e della concorrenza commerciale. I nostri mercati sono invasi, e l’assedio è incessante, da migliaia di tonnellate di pomodoro cinese spacciato persino in scatolette con scritte in italiano, che i distratti – o più spesso coloro che vogliono spendere di meno – acquistano tranquillamente. C’è da avere paura per mense, organizzazioni benefiche, e anche per ristoranti e pizzerie senza molti scrupoli. In molti casi, infatti, è accertato che il pomodoro cinese è di pessima qualità e può nuocere alla salute. E allora?
Chiaro e semplice: le leggi, ma soprattutto le organizzazioni di categoria, le istituzioni e gli assessori locali all’agricoltura (specie quello regionale) debbono difenderci, subito ed efficacemente. Prima di tutto una massiccia campagna di informazione capillare e capace di raggiungere tutti, anche chi non legge giornali e non si informa mai di nulla, preferendo i vari grandi fratelli ad una più utile documentazione giornalistica dei rischi per il mercato italiano (che occupa decine di migliaia di persone), per i produttori (che anche loro sono migliaia e occupano molta gente), e per la salute. Ci aspettiamo e sollecitiamo interventi rapidi ed efficaci, e non come altre volte tardivi, parziali, svogliati e forse anche interessati ad occultare la verità. Il pomodoro è uno degli alimenti più usati in Italia, fino ad oggi con fiducia: ora è tempo di intervenire con capacità e coscienza. Difendeteci dai pomodori cinesi.

E cominciamo a farlo noi stessi, guardando attentamente le confezioni, leggendo ciò che c’è scritto, prima di tutto una chiara e forte affermazione circa l’italianità del prodotto adoperato e lavorato. Mi mostriamo due foto che documentano la presenza di scritte chiare e leggibili su alcune confezioni. Non trascuratele mai, magari per risparmiare qualche centesimo.


13 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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