Inchiesta Verdini, dossier giunto in Procura – Il CSM deciso a tutelare i magistrati aquilani
L’Aquila – E’ giunto negli uffici della Procura dell’Aquila (che è anche Procura del Distretto antimafia in Abruzzo) il dossier relativo all’inchiesta sul coordinatore nazionale del PdL, Denis Verdini. Massimo riserbo e bocche cucite, nessun dettaglio dell’inchiesta che riguarda il Progetto CASE e le scuole, opere per le quali sono stati coinvolti almeno 900 milioni di euro. Soltanto le case antisismiche ospitano 15.000 persone, in 19 quartieri realizzati durante il 2009 e il 2010 intorno all’abitato storico dell’Aquila. I sospetti sugli appalti ci sono da mesi e l’inchiesta ora ha preso corpo, anche dopo quanto è emerso sul Consorzio Federico II. I sospetti riguardano appalti pilotati e affari per alcuni grandi imprenditori. Possibili importanti coinvolgimenti anche a L’Aquila, non soltanto nel campo de3ll’imprenditoria. Al vertice, l’opera del coordinatore del PdL Verdini, con le sue amicizie e le sue telefonate. Soltanto nella Procura dell’Aquila, sono ben 4 i magistrati preposti alla tutela della legalità e alla lotta alle infiltrazioni mafiose. L’arrivo del dossier ai magistrati aquilani non è una sorpresa e su Verdini c’erano già altre inchieste, che ora, per quanto ci riguarda, vengono precisate e hanno un riferimento preciso: il progetto CASE e il progetto scuole. Nessuno è disposto ad ammettere che potranno esserci sviluppi anche importanti, nel mondo degli affari e della finanza, nonchè della politica. ma è intuitivo che possa essere proprio così. Era ingenuo pensare che in un vortice di 900 milioni di euro, tutto funzionasse per bene e senza incursioni di potenti “perturbatori” esterni e interni. Era ingenuo sperare che il terremoto dell’Aquila mostrasse solo aspetti di generosità , efficienza e correttezza. Purtroppo, il popolo italiano non ha questa tradizione: tutt’altro. (Nella foto Verdini, con i capelli bianchi)
CSM – Il Consiglio superiore della magistratura ha confermato oggi che avvierà azioni di tutela della magistratura aquilana, dopo le esternazioni del premier Berlusconi. Secondo il capo del governo, infatti, la Protezione civile correrebbe dei rischi a L’Aquila, dopo le indagini della Procura sui componenti della Commissione grandi rischi. Berlusconi teme che qualcuno possa sparare ad esponenti della Protezione civile. Un riferimento pesante alla Procura, e quindi azione di tutela da parte del consiglio superione della magistratura, il CSM.
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