Srour: “Così mandiamo tutti via” – “Siamo i primi a non fare per noi stessi”


L’Aquila – Una presa di posizione destinata a fare rumore, ammesso che in politica, almeno dalle nostre parti, esista ancora una vitalità, una sensibilità e una capacità di reagire. Qui pare prevalere la rissa da cortile, parole dopo parole, qualche volta anche parolacce, ma niente di costruttiva. La scarica elettrica la fa partire Mimmo Srour, personaggio non loquace di solito, ma tempista: al momento opportuno non le manda a dire, dimostrando una libertà intellettuale che ai più fa difetto. Ecco in sintesi la presa di posizione di Srour.
“Cosa ci sta succedendo? A chi giova questo atteggiamento della politica distruttivo e pretestuoso?”. La domanda arriva dall’assessore provinciale alla Ricostruzione, Mimmo Srour, che si dice stanco e contrariato da un modo di fare comune che sta “allontanando le persone e dividendo tutti”. Sembra non essere più un problema di colore partitico né di inadempienze amministrative, di sbagli o di imbrogli. E’ l’insulto per l’insulto, il tanto peggio tanto meglio, la critica fine a se stessa, la bugia tanto per leggere il proprio nome sul giornale. Tutto diventa propaganda, chiacchiericcio, caccia alla strega. Se la voglia di fare c’è, si perde dietro un malumore diffuso e non riesce a tradursi in proposta”. L’assessore Mimmo Srour parla dei Consigli Provinciali Itineranti, definendo la polemica pericolosa e strumentale. “E’ una decisione momentanea – dice – scaturita da una carenza oggettiva di strutture dell’Ente, non cambia la legge e non modifica vincoli statutari”. Srour porta ancora l’esempio del Segretario Generale della Provincia. “Una figura – afferma – che fa parte dell’organico dell’Ente da sempre la cui categoria non ha mai sollevato tante polemiche. Oggi, l’aver ipotizzato un nome, è divenuto il problema principale, il pretesto per gridare allo ‘scippo’, al ‘declassamento dell’Ente’. L’appiglio per non andare oltre, per insultarsi ancora. A chi giova isolarsi dal resto del territorio – si domanda Srour – arroccarsi dentro una città che senza l’aiuto della propria Provincia, della propria Regione e del Proprio Governo Centrale non può rinascere? Perché continuiamo ad allontanare tutti? Rinneghiamo – prosegue Srour – persino l’aiuto che per ben 29 volte ci è stato riconfermato dal Primo Ministro, un fatto mai verificatosi nella storia di una Nazione. Credo che sia arrivato il momento di dimostrare a chi è stato solidale con noi che abbiamo cominciato a camminare con le nostre gambe, pensato e condiviso una strategia di intervento concreto. In qualità di Assessore alla Ricostruzione ho proposto l’istituzione di un Tavolo di lavoro sulla ricostruzione con la sottoscrizione di un Patto che veda coinvolti da un lato l’Università’, dall’altro gli Enti locali – Comuni, Provincia e Regione – e il Commissariato alla Ricostruzione. L’idea è di trasferire l’alta formazione, l’innovazione e la ricerca universitaria agli Enti. E’ una proposta concreta alla quale nessun Ente, eccetto l’Università, ha mostrato interesse. Così – conclude Mimmo Srour – continuiamo a criticare quello che gli altri non fanno per noi senza renderci conto se siamo i primi a non fare nulla per noi stessi”.
(Nella foto Mimmo Srour, assessore provinciale alla ricostruzione)


09 Giugno 2010

Categoria : Politica
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