Burocrazia, danno a imprese e proprietari
L’Aquila – l’ANCE PREME SU REGIONE E COMUNE – Scrive l’ANCE, associazione dei costruttori: “Snellimento delle procedure negli interventi di ricostruzione post-terremoto 2009, appropriate decisioni innovative per facilitare i rapporti tra gli Enti, imprese e cittadini, come ridurre tempi e costi per portare a compimento le relative complesse procedure amministrative sono i problemi del momento che le ANCE-L’Aquila ha sintetizzato in un apposito documento.
Dopo aver pemesso che “semplificare” significa realizzare le migliori condizioni per determinare sviluppo, crescita e occupazione, l’Associazione dei Costruttori ha rappresentato la particolare situazione al Commissario straordinario per il terremoto Chiodi, al vice Commissario Cialente, al Responsabile della Struttura di Missione Fontana e al Prefetto Iurato rilevando che “le attuali procedure nei pagamenti continuano a condizionare negativamente tutto il sistema tecnico-finanziario che si muove intorno alla ricostruzione post-terremoto 2009”.
Sostanzialmente i costruttori sollecitano innovazioni che riducano le complesse procedure amministrtaive, nella convinzione che semplificare significa creare le condizioni di sviluppo e di occupazione. Ciò spiega perché le Imprese continuano a risentire della eccessiva burocratizzazione che vincola il già complesso iter dei pagamenti dei lavori riguardanti sia la messa in sicurezza e sia la ricostruzione post-terremoto.
Tanto accade perché si continuano ad applicare procedure che, tra l’altro, portano a far esaminare, anche più volte, ogni singola pratica da due e più strutture di controllo incaricate dal Comune, le quali strutture spesse volte finiscono pure col contradirsi. Siffatti percorsi burocratici provocano quindi malcontento tra le imprese e tra gli stessi proprietari degli immobili a causa di procedure amministrative imposte prima per l’avvio dei cantieri e poi, a lavori ultimati, per ottenere i “visti” comunali che consentono l’utilizzo a saldo del finanziamento agevolato (magari già disponibile in banca da mesi) e, quindi, il rientro a casa delle famiglie.
I costruttori, che sono ormai ai limiti della esasperazione per i mancati incassi dei lavori eseguiti, chiedono chiarezza sulla effettiva disponibilità dei fondi che, comunque, vanno trasferiti con urgenza dallo Stato alla struttura del Commissario Chiodi e al Responsabile della Struttura di Missione.
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