Scontri politici, solo un danno per L’Aquila
L’Aquila – (di Lelio De Santis, responsabile enti locali Idv) – L’attività politica ai vari livelli istituzionali in questi giorni non mostra di essere capace di affrontare i problemi seri ed urgenti che stanno davanti agli occhi di tutti e, soprattutto, non lascia intravedere nessuna idea positiva e rassicurante per il futuro.
La Regione è alle prese , dopo l’acquisto delle nuove e lussuose Auto per gli Assessori, con le dispute interne alla maggioranza mentre continuano gli sprechi e le clientele; La Provincia si segnala solo per l’idea brillante di un Consiglio itinerante con partenza ed arrivo in quel di Celano; Il Comune, al di là degli sforzi del Sindaco, continua a vivacchiare, con uno stuolo di Assessori, che non si accorgono nemmeno della sporcizia che si accumula nella strade e nei giardini. Nel frattempo tanti aquilani, sfiduciati, cercano di vendere le loro case nel centro storico…
Al riguardo, il consigliere comunale Angelo Mancini ha lanciato un forte grido d’allarme, che però non ha prodotto alcuna reazione dentro il Palazzo , che mostra impotenza ed abbandono.
Oggi,invece, ci sarebbe bisogno di un disegno politico alto e nobile e di Un Patto Sociale, che coinvolga tutte le Istituzioni,l’Università ,il Sistema economico ed i cittadini in uno sforzo progettuale corale e trasparente in grado di programmare le scelte e di uscire dalla subordinazione al potere, prima della Protezione civile ed ora del Governo Nazionale.
La protesta è importante in mancanza di risposte serie e certe su tutto, ma è ancora più importante che i delegati dei cittadini ai diversi livelli istituzionali facciano squadra, pensando e lavorando ad un progetto complessivo e concreto di rinascita della città e del suo territorio.
La Città non sarà ricostruita da Roma né da Pescara: potrà rinascere solo con il lavoro e le idee di una classe dirigente aquilana motivata e capace.
Finora, purtroppo, i cittadini che decidono di vendere le case o quelli che cercano un lavoro o quelli che chiedono invano di riprendere un’attività non pensano che gli attuali gestori della cosa pubblica siano degni di fiducia.
Il tempo speso nelle sterili polemiche di questi giorni è tempo tolto alla soluzione dei problemi.
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