Testa e PD su pedaggio asse attrezzato
Pescara – Impresa difficile, forse disperata, ma si tenterà con ogni tipo di ragionamento e di intervento politico di evitare che il pedaggio di 1 euro sia imposto a chi deve percorrere l’asse attrezzato, ovvero la superstrada tra Chieti e Pescara. Superstrada o autostrada? Non è mai stato chiarito, anche se sui siti internet si parla di autostrada e se ne indica anche la sigla. Che però non compare nella segnaletica. La solita situazione confusionaria che forse a qualcuno ha fatto comodo. “Pur essendo un momento interlocutorio mi sono gia’ attivato per avere informazioni precise sul pedaggio che rischia di essere applicato a chi attraversa l’asse attrezzato e nei prossimi giorni mi faro’ parte attiva per evitare che questa misura si concretizzi a carico degli automobilisti”. Anche il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, interviene sulla questione dell’annunciato pedaggio della quale ha gia’ parlato con senatore abruzzese Paolo Tancredi (commissione Bilancio) e il presidente della commissione Trasporti della Camera Mario Valducci, per sapere come stanno esattamente le cose e per sollecitare anche un intervento a livello parlamentare. “Ammesso che le disposizioni rimangano invariate e non subiscano modifiche sostanziali, dice il presidente della Provincia, faro’ tutto il possibile per scongiurare l’imposizione di un pedaggio su una strada che molti cittadini dell’area metropolitana percorrono anche piu’ volte al giorno”. (Nella foto il presidente della Provincia, Guerino Testa)
PD – Anche il PD abruzzese ha deciso di scendere in campo contro il temuto pedaggio. Da questa mattina sul Ponte del Mare a Pescara manifestazione durante la quale il partito porterà avanti l’iniziativa di una petizione contro l’istituzione del pernicioso balzello che peserà in misura insopportabile sul bilancio delle migliaia di automobilisti, specie i pendolari, costretti a servirsi dell’arteria ogni giorno, anche più volte al giorno. Per il PDE è una mobilitazione civile per impedire che un provvedimento ingiusto trovi reale applicazione.
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