Regione, più che altro emerge l’assenteismo: furiosi gli esponenti dell’opposizione
L’Aquila – Seduta poco produttiva, oggi, all’Emiciclo, soprattutto per l’assenteismo durante il question time. Il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge n. 133/2010 su Modifiche alla L.R. 27 maggio 2009, n. 9 recante “Disposizioni urgenti per favorire la ripresa delle attività economiche nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile. Nel corso della riunione sono state inoltre discusse l’interrogazione n. 21, a firma del consigliere Di Pangrazio, concernente l’impianto eolico Monte Genzana, l’interrogazione n. 22, a firma del consigliere Cesare D’Alessandro, concernente la Carta degli aiuti di Stato – Regolamento Unione Europea, art. 87.3.c., l’interpellanza n. 75, a firma dei consiglieri Camillo D’Alessandro, D’Amico e Di Pangrazio riguardante gli impegni assunti a sostegno della crisi economica Valle Peligna, e l’interpellanza n. 99, a firma del consigliere Ruffini, concernente notizie in merito alla nomina del Presidente del Parco Gran Sasso-Laga.
Vistose assenze in mattinata al question time, i cui argomenti sono in gran parte deceduti per l’assenza dei vari esponenti politici. Sulla situazione ha espresso disappunto il presidente Pagano, parlando di circostanze “tristi e avvilenti” e di “brutta figura agli occhi degli abruzzesi”. Degli assenti, il solo ad averne motivo, secondo i commenti era il presidente Chiodi, impegnato a Roma nel tentativo di convincere il governo a sospendere le tasse a tutti nel cratere sismico. Commenti malevoli e sdegnati dal pubblico, che non manca di ricordare l’opulenza degli emolumenti percepiti dai politici regionali e la loro non certo passionale affezione per il lavoro, anche quando si dovrebbe parlare di ticket per i dializzati e di assistenza sanitaria agli sfollati residenti sulla costa.
D’ALESSANDRO – “Salta, per assenza del Presidente della Giunta e degli Assessori, la seduta di Consiglio sul Question time”, dichiara il Consigliere IdV, Cesare D’Alessandro che commenta: “Una pessima figura da parte di Chiodi e dei suoi boys, ma soprattutto un’offesa alle Istituzioni e, in particolare, al Consiglio regionale”.
“Il Presidente Chiodi – spiega D’Alessandro – avrebbe dovuto rispondere su diverse questioni: in primis la destinazione dei 23 milioni di euro che, in precedenza, erano stati stornati dalle zone terremotate dell’Aquila; poi, l’utilizzo dei 260mila euro per la cura della propria immagine. L’assessore Venturoni avrebbe dovuto rispondere a ben cinque interrogazioni e se n’è andato, insalutato ospite, per presenziare a una riunione della Asl dell’Aquila”.
“I Consiglieri dell’Italia dei Valori – prosegue Cesare D’Alessandro – sconcertati da un simile atteggiamento, hanno indirizzato una lettera al Presidente Pagano, chiedendo la riconvocazione in tempi rapidi, a norma di regolamento, di una seconda seduta sul Question time nel corso del mese di giugno, con la speranza che Chiodi e la sua squadra prendano coscienza che è loro dovere rispondere ai quesiti dei rappresentanti del popolo”.
“Il Question time – conclude il consigliere dell’IdV – non costituisce un optional di cui fare a meno quando non si ha voglia, ma è una delle forme nelle quali si esercita il diritto-dovere di controllo da parte dei Consiglieri – soprattutto dell’opposizione – sancito dallo Statuto regionale”.
“Se qualcuno nutriva dubbi in proposito, oggi può ritenersi soddisfatto per l’attivismo del Pdl!”. E’ quanto dichiara il Consigliere regionale dell’IDV, Cesare D’Alessandro.
“Il Consiglio regionale d’Abruzzo – aggiunge D’Alessandro – è stato di fatto bloccato dal Pdl per discutere la legge dei casotti! Sarebbe meglio definirla ‘legge dei tre casotti – come i tre porcellini di Walt Disney – che, però, invece di far felici milioni di bambini al mondo, vuol fare la contentezza soltanto di tre (diconsi tre!) proprietari di casotti da spiaggia in quel di Martinsicuro”.
“Ebbene – continua D’Alessandro – diverse sedute di commissioni, andirivieni di consiglieri, audizioni di amministratori locali e associazioni di balneatori… il tutto per tre casotti da sistemare ope legis. Al confronto con il Parlamento nazionale, l’Assemblea legislativa regionale ci fa proprio un figurone: il Pdl, in Abruzzo è fermamente deciso a legiferare nell’interesse di ben tre persone; il Pdl, a Roma, fa lo stesso nell’interesse di una sola persona”.
“I cittadini abruzzesi baciati dalla legge, di questo passo, potranno essere a breve anche cinque o sei – conclude il Consigliere Cesare D’Alessandro – ma forse a fine Legislatura, fra qualche anno, il Pdl si accorgerà che sarebbe stato utile e necessario fare qualcosa per le migliaia di disoccupati e cassintegrati abruzzesi anziché occupare tempo, energie e denaro a risolvere i problemi di pochissimi fortunati”.
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