Bondi, la stampa e gli enti da tagliare
L’Aquila – Il segretario UIL beni e attività culturali Gianfranco Cerasoli scrive: “E’ sorprendente quanto grave, un Ministro della Repubblica come Bondi , peraltro con peso politico nel Pdl visto il ruolo che ricopre, per farsi rispettare debba ricorrere alla stampa , per lo più “ nemica” , per ottenere che la scelta degli Enti da tagliare la fa il Collegio Romano ( Mibac ) e non via XX settembre ( Mef). Allo stesso modo è allucinante che questo spostamento di sede per fare i tagli, che significano la morte di Enti e Associazioni culturali, venga fatto passare come una vittoria.
In primo luogo , i tecnici del Mibac sapevano della tabella allegata alla manovra con l’elenco nominativo dei tagli e se non ne erano a conoscenza è singolare.
In secondo luogo, Bondi ha votato in Consiglio dei Ministri la manovra ed è grave che non abbia controllato in quale direzione andavano i tagli dei beni culturali.
Gli consiglio di prendere esempio da Sarkozy quando afferma che “ bisogna temere molto di più la povertà spirituale di un paese che la povertà economica”
Pertanto il problema dei tagli rimane in tutta la sua gravità poiché un Ministro della Cultura non deve mettersi a stilare liste, gli enti e le associazioni hanno tutti pari dignità, il problema è che Bondi risparmi sui rivoli di spesa palesi, nascosti e aggiuntivi , come nel caso dei Commissariamenti ( quanto costa Pompei, Brera, e le consulenze ) e non tagli nulla alle 232 Istituzioni, fondazioni e enti”.
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