“Bankitalia, cimitero notturno”


L’Aquila – Riceviamo una e.mail da persone la cui identità ci è nota: “Sono un’ inquilina del Quartiere Banca D’Italia, ed attualmente, dopo l’evento sismico, sotto pressione, sono tornata nella mia abitazione, dove dal mese di Marzo (data del mio rientro) si presentano giornalmente inconvenienti e situazioni disagiate, più volte rappresentate al Direttore dell’Istituto, senza avere a tutt’oggi risposte adeguate, ma solo promesse mai mantenute.
All’inizio si trattava di piccole cose come ad esempio: mancata pulizie delle scale e vetrate esterne, cassette per il ricevimento della posta non adeguate, vano scala ancora da finire e lasciato allo stato attuale dell’inizio dei lavori; (ancora da risolvere) fino ad arrivare alla mancata illuminazione nelle ore serali di Via Castiglione e Via dei Marrucini, pensate solo ad immaginare se ci fosse una scossa violenta come quella del mese di aprile, saremmo topi in trappola.
Invito chiunque di voi ad accertare questa situazione, quando la sera ci si trova di fronte ad uno scenario da guerra, buio completo, intorno a noi solo macerie e casa da demolire,la paura torna di nuovo anche perché attualmente sono riprese di nuovo le scosse sismiche che in questi giorni si sono registrate nuovamente.
All’inizio le promesse erano tante, ma si ribadisce che non sono state mai mantenute, siamo tornati ad abitare nel Quartiere nonostante tutto, ma siamo stati presi solo in giro, nessuna risposta alle nostre esigenze è stata puntuale e presa in considerazione, di puntuale c’è solo l’affitto di casa che mensilmente non tarda ad arrivare.
Tutto ciò perché l’opinione pubblica sia al corrente dei disagi che molte famiglie si trovano ad affrontare; ribadiamo infine, che questo è di nuovo un sollecito a chi dovrebbe dare ascolto alle nostre attese, che, nel caso venissero ancora ignorate, nostro malgrado, saremo costretti ad intraprendere altre vie. Grazie per lo spazio che ci vorrete dedicare”.
(Ndr) – La situazione del quartiere (o meglio della piccola parte che si è voluto per forza rioccupare) è sicuramente disagevole, e che si sarebbe dovuto agire ben diversamente prima di costringere le persone a tornarvi, pena la rescissione del contratto di affitto. Quanto alle altre vie di cui fa cenno la lettrice, da alcuni sono già state intraprese. Purtroppo, spesso non esiste alternativa per avere voce in capitolo.


29 Maggio 2010

Categoria : Dai Lettori
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