Terremoto, sciame o nuova sequenza?


L’Aquila – Tre scosse ieri, una prima dell’alba di oggi. Questo il bilancio del sisma almeno fino al pomeriggio di questo 28 maggio. Ieri si sono avute magnitudini locali di 2,9, il che tradotto nella realtà della gente, vuol dire paura, scosse sensibili, timore di dormire in casa, nuove preoccupazioni e timori. Erano quasi tre settimane che il terremoto non si faceva sentire nell’Aquilano, ancora più tempo nell’Alta Valle dell’Aterno e a confine tra Aquilano e Reatino, tra Montereale, Amatrice, Cittareale e poi i comuni più prossimi a L’Aquila, quindi in direzione Sud rispetto aqli epicentri “storici”. C’è chi teme, e a ragione leggendo la storia sismica, la faglia dell’Alta Valle Aterno e del Reatino. In tempi si ansiolitici prescritti per necessità dai medici, e consumati a pacchi, e all’acuirsi di altre patologie legate all’ansia e alla depressione (dati forniti dalla sanità), sarebbero confortanti le parole di esperti e istituzioni preposte alla tutela della popolazione, dunque sperabilmente vicine agli scienziati e agli esperti. Ma evidentemente nessuno vuole assumersi responsabilità e rilasciare dichiarazioni. Nel paese in cui tutti giocano a scaricabarile, non ci si aspetta niente di contrario o diverso. Tant’è vero che Bertolaso ha risposto a sindaci e all’on. Lolli con l’ironia: se ad ogni sisma dovessimo convocare la commissione Grandi Rischi, dovrebbe sedere in permanenza… L’ironia è una bella cosa e alberga negli spiriti intelligenjti. Ma diventa sarcasmo facilmente: forse ad una popolazione come quella aquilana, provata e disastrata, si sarebbe dovuto parlare diversamente mentre torna a farsi sentire il terremoto. Prima di tutto spiegare, da parte di sismologi ed esperti pagati dallo Stato, se si tratta dello sciame successivo alla crisi del 6 aprile 2009, o più verosimilmente di una nuova sequenza sismica. Ma neppure questo si riesce ad appurare. Solo trattamento di sufficienza, se non di fastidio, per gente che non riesce a tornare ad una esistenza normale. Ma dimenticavamo: sulla commissione Grandi Rischi e sulle sue improvvide rassicurazioni del marzo 2009 c’è un’inchiesta giudiziaria. Tanto basta per tenere bocche chiuse e cervelli occupati altrove.


28 Maggio 2010

Categoria : Cronaca
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