Casa studente, via al processo, rinvio
L’Aquila – E’ cominciata oggi al tribunale dell’Aquila l’udienza preliminare per il crollo della casa dello studente, in via XX Settembre, con otto vittime, tutti studenti che vi alloggiavano e vi si trovavano anche la notte del 6 aprile 2009, alle 3,32, quando l’edificio crollò per il sisma. Gli imputati sono 11, per omicidio, disastro e lesioni, tutti reati colposi. Le richieste di parte civile sono ben 54 e su di loro dovrà decidere il tribunale, che ha dunque rinviato l’udienza al 12 giugno venturo. Tensione, emozione e commozione in aula, presente una folla di avvocati, parenti delle vittime, amici, giornalisti. All’arrivo del procuratore Rossini, assalto dei cronisti e poche parole dal magistrato, secondo il quale, naturalmente, si farà ciò che deciderà la Cassazione, alla quale sono giunte istanze di rimessione del processo – per legittima suspicione – ad altri giudici, probabilmente quelli di Campobasso. Alcuni dei difensori sostengono e motivano l’istanza con la presunzione che a L’Aquila non esista il clima sereno necessario per una sentenza giusta. Per Rossini, tale situazione non esiste e i giudici sapranno decidere in tutta tranquillitùà e obiettività . “Oltre tutto – ha detto il capo della Procura aquilana – quasi tutti i magistrati, a cominciare da me, che sono romano, sono di altre città ”. Per Rossini, i giudici si trovano sempre o quasi sempre in situazioni di generale emotività e partecipazione sentimentale da parte dei cittadini, e non per questo decidono lasciandosi influenzare.
Per molte parti lese, genitori e parenti delle vittime, occorre avere fiudicia nei giudici, dovunque giudichino e chi chiede il trasferimento del processo “lo fa perchè ha paura,l ed è giusto che ne abbia”.
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