Villa Pini: Acerbo, Saia e il PD – I lavoratori: “Ci liberiamo degli Angelini, sfruttati e umiliati”
L’Aquila – Diversi commenti alla dichiarazione di fallimento di alcune strutture del gruppo Angelini: critici i politici, schietti i lavoratori, come sempre senza perli sulla lingua. “Dopo la sentenza che ha dichiarato il fallimento delle Societa’ SanStefar e Maristella (del gruppo Villa Pini) chiediamo ufficialmente al presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi di intervenire subito per chiedere (o disporre) il commissariamento immediato di tutte le strutture riabilitative appartenenti a tali societa’ presenti ed operanti nel territorio regionale”. A parlare sono i consiglieri regionali Maurizio Acerbo (Rc) ed Antonio Saia (Pdci) che aggiungono: “Cio’ consentira’ di poter ricominciare a pagare gli stipendi dei Lavoratori dei Centri che da oltre un anno hanno continuato ad assicurare il servizio e l’assistenza ai pazienti senza percepire alcun compenso. Nel frattempo – aggiungono – il presidente Chiodi e l’assessore Venturoni si adoperino subito per scongiurare l’esecuzione dello sfratto per i Centri SanStefar di Pescara e Roseto, previsto per venerdi’ 28 maggio. Cio’ – spiegano Acerbo e Saia – consentirebbe di dare una ferma riposta a circa 600 lavoratori dei suddetti Centri, di ridare tranquillita’ ai pazienti che da essi vengono curati ed assistiti e, non ultimo, di mettere fine alle voci insistentemente circolate negli ultimi tempi secondo cui l’assoluto disinteresse della Giunta regionale rispetto alle condizioni dei Centri SanStefar e Maristella potesse essere legata alla volonta’ di assegnare il servizio ad altri operatori interessati”.
PAOLUCCI – PD – “Finalmente si apre uno spiraglio per Villa Pini. Ma i ritardi del presidente Chiodi e dell’assessore Venturoni sono imperdonabili: si poteva ripartire a luglio 2009 senza affamare 1.500 famiglie”. Lo afferma Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, intervenendo sull’accordo per la riapertura di Villa Pini. “Un anno di atteggiamento ignavo, di promesse mancate e di prese in giro per 1.500 famiglie” sottolinea Paolucci, “quando le proposte del Pd avrebbero permesso di ripartire gia’ dal luglio 2009. Il Pdl ha giocato sulla pelle dei dipendenti di Villa Pini: questa responsabilita’ resta sulla coscienza di chi governa l’Abruzzo e non ha voluto compiere scelte coraggiose. Vedremo quale equilibrio verra’ raggiunto tra pubblico e privato nella scelta dei 1000 posti letto da tagliare e quale equilibrio vi sara’ all’interno dei gruppi privati: si fara’ luce su tanti dubbi”.
I LAVORATORI – A Piazza S.Giustino, questa mattina alcune decine di quei lavoratori della Villa Pini che da oltre un anno sono senza un euro: ballano, intonano coretti e stappano qualche bottiglia di spumante. Per cosa? Per il fallimento di Santstefar e Maristella, la sola strada che a guidizio di molti consentirà una ripresa di attività e, si spera, di retribuzione regolare. I lavoratori al contrario dei politici sono schietti e parlano senza peli sulla lingua, senza politichese e sindacalese. Alcune delle loro frasi: “Ci siamo liberati dalla famiglia Angelini e dei soprusi durati 15 anni”. “Proviamo gioia, abbiamo vissuto senza soldi fino ad oggi, siamo stati umiliati”. “Abbiamo sempre continuato a lavorare, senza stipendi, per non perdere il posto: adesso ci siamo tolto un peso dallo stomaco”.
Non c'è ancora nessun commento.