Letta promette soluzioni per Finmek – Sui sacrifici dice: “Saranno pesanti, ma a tempo”
L’Aquila – Il sottosegretario Gianni Letta è giunto questo pomeriggio a L’Aquila, per presenziare all’inaugurazione di un call-center che per ora occupa un’ottantina di persone. In prospettiva, potrebbe portare nei prossimi anni l’occupazione fino a 400 unità . Il call center (tre.it) è uno dei più avanzati in Italia ed eroga servizi molteplici per gli utenti. Come ha rilevato Letta, è la prima vera unità produttiva sorta a L’Aquila dopo il terremoto, che prima non esisteva. Un segno di fiducia nel territorio, sicuramente legato ai benefici che deriveranno ai gestori e ai lavoratori dalla zona franca urbana approvata nei giorni scorsi dal comitato interministeriale CIPE, ma in attesa dell’ok dall’Unione Europea. Gli investimenti sono stati ingenti, in gran parte da imprenditoria cinese. Letta ha sottolineato questi aspetti, parlando di “qualcosa che nasce adesso a L’Aquila e che prima non esisteva: quindi non un ripristino, ma un nuovo insediamento”.
Dove è collocato il call center? In una superficie coperta di 1600 metri quadrati nell’area produttiva che fu della Finmek. Quindi spazi sottratti alla ex azienda, i cui lavoratori erano fuori dal call center a manifestare. Letta si è avvicinato a loro, ed ha promesso che “prenderà il mano il problema, per cercare una soluzione”. Delle vicende Finmek Letta si è detto del tutto disinformato: “Non ne sapevo e non ne so nulla, devo verificare come stanno le cose, e poi vi convocherò a Roma per parlarne”. Poche altre parole del sottosegretario, che è abruzzese di origine ed ha lavforato come giornalista a L’Aquila da giovane. Le ha dedicate alla finanziaria che il governo si accinge ad adottare, dopo i passaggi in Parlamento. “Letta ha detto: “Ci saranno sacrifici duri e per tutti. Ma dovrebbero essere circoscritti nel tempo. Non si poteva fare diversamente, per scongiurare un – diciamo – rischio Grecia che si profilava anche per l’Italia”.
(Ndr) – Al cronista non resta che una riflessione, ancora una vota amara, sulla totale, disastrosa inettitudine dei politici aquilani che per anni hanno soltanto sprecato parole (e bugie) sulla Finmek, senza mai informarne un uomo potente e vicino come Gianni Letta. Se tutto ciò che sentiamo oggi è verità , Letta non sapeva nulla, e nessuno ha mai pensato che forse la sua sarebbe stata la porta giusta alla quale bussare. C’è da rimanere senza parole e da chiedersi: ma da chi ci siamo lasciati governare negli ultimi dieci anni? Chi abbiamo mandato al Parlamento a occuparsi di noi? (Nella foto Col: La struttura che ospitava la Finmek, prima di diventare solo un guscio vuoto, oggi sede – in parte – di un call center tre.it)
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