Veggenti, danze solari e fisica


L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – L’apparizione della Madonna, ieri durante la visita della veggente di Medjugorje a Lucoli, non c’è stata: parola della stessa veggente. Del resto, nessuno l’aveva promessa: nel corso della manifestazione, presenti migliaia di persone, si era semplicemente parlato di un “appuntamento” della Pavlovich, la veggente, intorno alle 18,45. Nessuno ha visto nulla, neppure Marija Pavlovich stessa. Parole sue. Però, più tardi, si sarebbe manifestato (come abbiamo riferito ieri sera) ad alcuni il “miracolo del Sole”. Diversi asseriscono di aver visto il Sole danzare, e per lo più sono gli stessi che hanno visitato Medjugorje e lì, dicono, hanno visto il miracolo.
VEDIAMOCI CHIARO – Nel rispetto della fede e di chi crede in questi eventi soprannaturali, che – in fin dei conti – potrebbero rivelarsi solo ad alcuni, per motivi che non è qui il caso di indagare, forse è il caso di approfondire l’argomento. Il cosiddetto miracolo del Sole danzante, notissimo quello di Fatima in Portogallo, nel 1917, sarebbe stato segnalato anche in altre località del mondo tra cui Medjugorje, in Bosnia Erzegovina, dove la Vergine apparirebbe , e sarebbe apparsa a lungo, a cinque veggenti. C’è anche però chi l’avrebbe vista, e ci sarebbero persone alle quali ciò sarebbe capitato, che abitano anche a L’Aquila. Lasciamo stare, l’argomento è un altro.
IL MIRACOLO DEL SOLE – Cosa dire del miracolo del Sole?
Prima di tutto, che è assolutamente impossibile che un astro “danzi” nel cielo, perché se ciò avvenisse, sarebbe la fine del sistema solare e crollerebbe l’intero edificio della gravitazione che tiene in orbita i corpi celesti. Niente di fisico, quindi, ma soltanto sensazioni personali di chi crede di vedere (o in realtà “vede”) qualcosa di anomalo.
Ci sono fedeli che non dubitano, tanti che giurano di aver visto e di aver provato anche sensazioni indescrivibili. C’è lo scettico che ci ha ripensato, c’è chi non ha visto nulla mentre altri vedevano, c’è anche chi cerca spiegazioni. E le trova.
Il fisico belga prof. Auguste Meessen, dell’Università Cattolica di Lovanio, ha analizzato il fenomeno effettuando anche personalmente degli esperimenti, in Belgio. Ha stilato un rapporto apparso nel 2003, che abbiamo consultato.
“HO FISSATO IL SOLE” – Da Internet preleviamo una sua dichiarazione: “Nel novembre 2002 ho fissato il sole, verso le ore 16:00. Il sole era relativamente basso all’orizzonte e l’intensità della sua luce era attenuata, benché il cielo fosse sgombro di nubi. Potevo fissare il sole e fui sorpreso di vedere che il sole si trasformò immediatamente in un disco grigio, circondato da un anello brillante. Il disco grigio era praticamente uniforme, mentre l’anello che lo circondava era piuttosto irregolare e fiammeggiante,ma non si estendeva oltre il disco solare. Coincideva con il suo contorno […]
Il sole era diventato grigio, poiché i miei occhi avevano immediatamente reagito alla sua grande luminosità con una automatica riduzione della loro sensibilità. Questo adattamento non è dovuto solo allo sbiancamento dei coni sensibili al colore presenti nella fovea, su cui è proiettata l’immagine del sole, ma anche a processi secondari […] Il potenziale transmembrana [dei fotorecettori] si modifica e questo cambiamento costituisce la risposta neurologica alla luce incidente. Questo sistema determina un controllo automatico ed altamente efficiente, che ci permette di vedere anche con una luce molto bassa o molto forte. Questo processo di adattamento è completamente inconsapevole. Ecco perché l’inaspettata visione di un disco grigio invece di un disco solare estremamente brillante può dare l’impressione, in un contesto di apparizioni, che non si tratti di un processo naturale”.
L’ANELLO BRILLANTE – Quanto all’anello brillante di cui si parla, “visto” attorno al Sole, il fisico scrive:
“Poiché il numero di cellule nervose che trasmettono informazioni al cervello attraverso il nervo ottico è di molto inferiore rispetto al numero dei fotorecettori retinici, ogni cellula del nervo ottico raccoglie informazioni da un numero di recettori che va da 1.000 a 10.000.
Si viene a formare un campo recettivo, ma le connessioni intermedie sono organizzate in modo tale che i recettori situati nella parte centrale del campo recettivo danno luogo a risposte eccitatorie, mentre i recettori situati in una area circostante, con estensione quasi equivalente, danno luogo a risposte inibitorie [...] Il cervello assocerà ad ogni punto [dell’immagine solare, n.d.t.] una combinazione di risposte eccitatorie ed inibitorie [...] Vicino al bordo del disco solare la parte inibitoria del campo recettivo copre parzialmente una zona dove l’intensità della luce è minore.
Il processo inibitorio è attenuato e la risposta media è intensificata. Visivamente, appare un bordo brillante.
I COLORI – C’è poi la questione del cambiamento di colore. Molti riferiscono, e lo hanno fatto anche coloro che abbiamo interpellato per i fatti di ieri a Lucoli, che il Sole pare diventare fluido e attorno compaiono colori (rosso, giallo, verde, blu). Essi corrispondono a ben precise alterazioni della percezione cromatica, per il fenomeno della “cromatopsia”: più specificamente, “eritropsia” (visione del rosso) , “xantopsia” (visione del giallo), “cloropsia” (visione del verde), “cianopsia” (visione del blu).
Ecco cosa ne scrive il fisico belga: “In un secondo esperimento, realizzato alle ore 15, nel dicembre del 2002, ho fissato il sole per molto più tempo. Dopo alcuni minuti, ho visto dei colori impressionanti, con un diametro di due o tre volte superiore a quello del sole. Cambiavano, ma erano principalmente rosa, blu scuro, rosso e verde. Più lontano, il cielo diventava progressivamente più luminoso. Mi sono fermato poiché era chiaro che questi colori derivavano dal fatto che i pigmenti sensibili al rosso, al verde e al blu si saturano e si rigenerano ad una diversa velocità”.
LA PULSAZIONE – Il vistoso effetto di pulsazione descritto da molti si deve “dall’alternarsi di attività eccitatoria ed inibitoria” osserva Meessen, che aggiunge: “Dopo circa un quarto d’ora, il sole appare nuovamente “normale”. Troppo brillante per poter essere fissato con continuità. Questo significa in realtà che i pigmenti che hanno subito lo sbiancamento si sono rigenerati e che i processi biochimici secondari per un certo periodo di tempo non entrano in atto”.
Tutto questo sul piano scientifico e sperimentale. Non consigliamo di guardare il Sole per sincerarsi, perché è comunque pericoloso per le pulille. Ma forse è sufficiente ciò che ha affermato il fisico belga, anche per confermare una certezza: il Sole appare danzante e pulsante sempre e unicamente a chi lo guarda, in attesa del miracolo.
FATIMA E MEDJUGORJE – E’ stato così a Medjugoje? Fu così a Fatima? Sono trascorsi quasi 100 anni. Mancano testimoni e dati precisi. Prevale l’emotività, prevale la commozione in chi “cerca” miracoli. Ma è saggio stare ai fatti, a mente fredda. Il resto è fede, e appartiene alla sfera privata di ognuno. Ma occorre badare a non inciampare nella creduloneria.


23 Maggio 2010

Categoria : Scienze
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