Belle arti, “Museo con catastrofe”
L’Aquila – Lo spazio espositivo MICROGalleria dell’Accademia di Belle Arti via Leonardo da Vinci – 67100 – L’Aquila
annuncia: “Titolo dell’evento MUSEO CON CATASTROFE – Data di vernissage mercoledì 26 maggio ore 12 – Data di chiusura 9 giugno 2010 . Testi di Lucrezia Cippitelli e Enrico Sconci – Abstract : Per ricordare i trent’anni del MUSPAC dell’Aquila , distrutto dal terremoto e reso invisibile dall’assenza di un programma di ricostruzione urbana, la MG ospita una mostra di alcune opere di artisti presenti nella collezione permanente, fra cui Fabio Mauri, Mauro Folci e Joseph Beuys.
Gli artisti:Fabio Mauri, Mauro Folci e Joseph Beuys Orari di apertura : Tutti i mercoledi dalle 12 alle 18 oppure su appuntamento. Ingresso libero”.
Il MU.SP.A.C. (Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea) – spiega Enrico Sconci – “è stato fondato dall’Associazione Culturale “Quarto di Santa Giusta”, che con continuità, dal 1984, svolge una intensa attività di ricerca, concependo l’arte come una pratica di esperienza globale. Nel corso degli anni sono stati coinvolti artisti e studiosi di varie discipline con cui è stato possibile attraversare vari territori culturali, nella consapevolezza che sia proprio l’arte a consentire lo sviluppo della struttura dinamica dell’intera conoscenza. Con la loro diretta collaborazione e partecipazione sono stati organizzati eventi d’arte, cicli di conferenze e laboratori artistici, rivolti soprattutto al mondo accademico e universitario.
A causa del disastroso terremoto del 6 aprile, che ha colpito l’intera città dell’Aquila con i suoi importanti monumenti, purtroppo anche la sede del MU.SP.A.C, situata nel centro storico, nel Palazzo Baroncelli Cappa (XVI sec), ha subito ingenti danni, sia alla struttura che alle opere di artisti di rilievo internazionale della collezione permanente. Questa grande ferita collettiva ha risvegliato le nostre coscienze, ci ha dato la forza per riprendere subito la nostra attività, il nostro viaggio. Stiamo ora cercando di ricostruire una nuova sede, una nuova stabilitas loci, per poter continuare ad offrire il nostro modesto contributo alla rinascita della città.
La condizione di questo Terrae Motus, di questa catastrofe generalizzata del vivere – come un brutto sogno che avremmo preferito non si fosse trasformato in realtà, tra il buio e la luce delle 3,32 – paradossalmente è servito a tenerci svegli per continuare, attraverso lo stesso linguaggio terremotato dell’arte, che disarticola e distrugge convenzioni ed attese consolatorie, a proporre nuove idee, nuovi progetti, nuove messe in scena.
Ci auguriamo che le nostre azioni possano servire come stimolo alle nostre anime ferite per poter riattraversare nuovamente la soglia del nostro museo e riguadagnare un luogo perduto.
L’incontro tra l’Arte e l’architettura del Museo, strettamente collegato alla cultura della città, servirà ancora una volta a stabilire l’incontro tra il dentro e il fuori, per ricucire relazioni fondamentali con la collettività e riconnettere quel tessuto sociale lacerato che dobbiamo ricostruire per poter far rivivere, con le scosse dell’arte, il tutto e non una parte. Con questo spirito continueremo ad usare la simbolica chiave del nostro logo, per riaprire la duchampiana porta del museo, chiusa e aperta nello stesso tempo.
L’apertura si rivolge soprattutto agli studenti della nostra Accademia. Insieme alle opere di Beuys, Mauri e Folci, scelte con grande competenza da Lucrezia Cippitelli, potremo portare, all’interno della MG, anche altre opere recuperate dopo il terremoto, come quelle di Paolini, Kounellis, Pistoletto, Chiari e molti altri artisti, per farle conoscere e per dialogare con gli studenti della necessità dell’arte. Questo modus operandi credo possa dare a tutti una grande energia per aiutarci a riflettere sul come, dopo la catastrofe e il naufragio, si possa trovare un approdo, una nuova possibilità per riabitare nella sua essenza, riprendendo un cammino difficile, tortuoso, ma necessario all’arte come alla vita”.
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