“Più sai,meno rischi”


Torre dè Passeri- Tratterà un argomento di stretta attualità, che tocca diversi temi e suscita continui dibattiti, l’ultimo appuntamento del ciclo di conferenze medico-scientifiche “Più sai, meno rischi”, promosse dal comune di Torre de’ Passeri. Sabato 22 maggio nella sala consiliare del Municipio (ore 17), si parlerà di “Stato vegetativo e biotestamento. I fatti e le opinioni”.
A poco più di un anno dalla morte di Eluana Englaro e ad affrontare le questioni legate al testamento biologico, anche in virtù della discussione in Parlamento della relativa legge, ci sarà il professor Lucio Luciani, già primario di urologia all’ospedale Santa Chiara di Trento, specialista in anestesia, nefrologia medica ed urologia, che ha sviluppato la sua carriera a Trento, dove nel 1981 ha organizzato e realizzato il primo prelievo di rene a scopo di trapianto della regione Trentino-Alto Adige e cittadino onorario del comune di Torre de’ Passeri.
L’obiettivo dell’incontro è quello di tracciare un quadro sulla spinosa questione dei trattamenti terapeutici sulle persone incapaci di intendere e di volere e più in generale sulla necessità di accelerare l’iter legislativo dei provvedimenti che vanno sotto il nome di “consenso informato del paziente ai trattamenti sanitari e dichiarazioni anticipate di volontà”.
Inoltre, il professor Lucio Luciani proporrà un intervento volto a presentare i molti aspetti del cosiddetto “fine vita”, da quello medico a quello giuridico a quello etico, ripercorrendo le tappe fondamentali delle scoperte scientifiche e sottolineando i cambiamenti del rapporto tra medico e paziente, del concetto di morte cerebrale e dei nuovi rapporti tra legge e scienza medica sopravvenuti nell’era moderna. Anche precisando la peculiarità del ruolo del medico, la figura maggiormente coinvolta nell’esperienza del morire altrui. Cenni saranno rivolti anche agli aspetti giuridici: diritto alla vita e diritto alle cure, citando casi come quello di Piergiorgio Welby. “Quello di Welby è un caso non difficile a livello giuridico perché Welby era una persona in grado di esprimere la propria volontà – ha sottolineato il professor Luciani – ma i problemi nascono quando la persona è in stato vegetativo permanente. A chi spetta la decisione sul da farsi?”. Basta pensare al caso di Terry Schiavo, significativo perché testimone di un conflitto interpretativo. Il marito della donna chiedeva di staccare la spina, mentre i genitori no. “L’interpretazione della volontà della persona resta il nodo più difficile da sciogliere”, ha detto ancora Luciani. “Nessuno si aspetta risposte definitive, il nostro intento è quello di conoscere attraverso la voce di un medico e fine intellettuale i termini di una questione complessa e di non facile comprensione per le sue numerose implicazioni”, ha spiegato il sindaco Antonello Linari.


20 Maggio 2010

Categoria : Cronaca
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