ANCE: ecco i lavori fatti e non pagati – Chi ritarda i pagamenti, soprattutto perchè?


L’Aquila – Scrive l’ANCE, associazione dei costruttori: “Non si può essere d’accordo con quanti sostengono che è prassi costante la normalità dei ritardi di almeno sei mesi della Pubblica amministrazione per il pagamento alle Imprese (ai fornitori o a chicchessia) delle prestazioni e dei lavori eseguiti e riconsegnati (molti da circa un anno). Ivi compresi quelli fatti eseguire per fronteggiare l’emergenza, la messa in sicurezza e le riparazioni degli immobili danneggiati dal terremoto del 2009. Per quanto riguarda le Imprese edili, il ritardo dei pagamenti nei loro confronti, ormai patologico e consistente, è diventato una vera emergenza economica per cui, se non interviene una inversione di tendenza, si rischia di portare al collasso centinaia di aziende che, avendo peraltro superato gli affidamenti bancari, già manifestano una grave crisi di liquidità che impedisce loro di assumere altri lavori. Fino a che punto le Imprese oggi si trovino in difficoltà – dopo aver anticipato capitali ingenti per operare nei termini e alle condizioni previste, (anche con turni di lavoro forzati notturni e festivi) – è possibile valutarlo dall’esame di alcuni lavori eseguiti che attendono ancora il pagamento. Si tratta di opere che tra l’altro comprendono:
1 – i lavori di sistemazione di uffici pubblici e caserme, effettuati dopo il terremoto, per un ammontare di 21 milioni di euro circa
2 – i puntellamenti di opere provvisionali nei centri storici, solo per il Comune di L’Aquila ammontanti a 30 milioni di euro
3 – i lavori di ristrutturazione nei fabbricati classificati B e C per un importo ancora imprecisato. Per i fabbricati classificati E ci sono i finanziamenti? Le procedure saranno snelle? O si dovranno subire le stesse lungaggini e ritardi? Perciò Ance-L’Aquila ha chiesto chiarezza circa la disponibilità effettiva dei fondi occorrenti. Nel senso che è necessario verificare se le somme essenziali sono state effettivamente stanziate, così come è stato più volte assicurato. Perché, intanto, gli Enti appaltanti non pagano.
4 – Programma “Chiese per Natale 2009”. Si tratta di 73 lavori ultimati il 20 dicembre 2009 per un importo di circa 7 milioni di euro.
Perciò Ance L’Aquila torna a sottolineare due necessità: l’immediato trasferimento al Commissario per le ricostruzione, ed agli altri soggetti deputati, dei fondi disponibili (se questa è una realtà) perché possano essere subito spesi per pagare le imprese creditrici; la istituzione di una tassa di scopo finalizzata a sostenere la ricostruzione dei centri storici di L’Aquila e dei comuni del cratere se non è possibile assicurare altrimenti una dotazione di risorse adeguate, almeno per i primi tre – quattro anni della ricostruzione”.
(Ndr) – Non è in alcun modo giustificabile che chi lavora e impiega ingenti risorse, dando busta paga ai lavoratori, non sia pagato in tempo o addirittura non sia pagato affatto. E’ presumibile che ritardi e omissioni dipendano da burocrati perniciosi, impiegati e dirigenti nefasti, regole paludose e gelatinose, incurie, indifferenze o anche peggio: ed è facile capire a cosa alludiamo. I politici dovrebbero avere la forza e l’onestà di impartire ordini precisi e categorici, affinchè le pratiche per i pagamenti camminino spedite. Ma forse le loro inerzie sottintendono richieste di piaceri e raccomandazioni da parte di chi avanza i pagamenti e ne ha bisogno, oppure anche molto peggio. In questo paese disonesto nell’anima e nel costume c’è da aspettarsi di tutto. Ritardando le scartoffie, si costringono i creditori a chiedere, a spingere, a pregare, e anche a mostrarsi grati semplicemente per vedere riconosciuto un diritto o un credito. Questo è il retroscena ipotizzabile. Se non è così, da cosa dipendono i ritardi? Ma soprattutto da chi?
(Nella foto Col la sede dell’ANCE a L’Aquila)


19 Maggio 2010

Categoria : Economia
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