Abolite le auto blu? Sì, sono argentee… La Regione non ha neppure il senso dell’umorismo

Pescara – Ironizza il gruppo regionale dell’IdV: “I cittadini abruzzesi subito penseranno che Chiodi e la sua Giunta, raccogliendo l’invito di Gasparri e Calderoli, prevedendo anzitempo la crisi finanziaria dell’eurozona, anticipano tutti abbattendo i costi della politica e finalmente cominciano a viaggiare sulle proprie autovetture. Ecco, dunque, un fulgido esempio dalla tanto vituperata casta! Nulla di più sbagliato! Andando a verificare bene, i cittadini si accorgeranno che Chiodi ed i suoi boys hanno abolito soltanto il colore blu, perché si sono regalati nuovissime e fiammanti Audi A6 di colore grigio metallizzato, magari per passare inosservati agli occhi dei disoccupati abruzzesi e persino abbandonando l’italica Lancia (Thesis) per una scelta di tipo comunitario. Quando verrà a saperlo Berlusconi, con tutto il can can fatto per il “salvataggio” dell’Alitalia, compagnia di bandiera, non sarà facile per Chiodi & company fornire le necessarie giustificazioni.
Ma i cittadini? Ognuno potrà risolvere in proprio i problemi del trasporto – a dispetto delle disfunzioni dell’ARPA, della GTM e della Sangritana – attaccandosi al classico TRAM!”.
(Ndr) – Quando la Regione, ma anche una qualsiasi altra istituzione italiana, aboliranno le auto blu da 70.000 euro ciascuna (se bastano) e consumose come turbonavi, l’Italia sarà un altro paese, e gli italiani un altro popolo. E magari i politici altri politici. Non andranno in Panda o in auto a 7.000 euro e gpl, per carità, potrebbe venir loro qualche disturbo emorroidale. Ma prenderanno l’autobus o il treno, o magari la propria auto privata, se proprio vogliono andare comodi. Ma l’Italia, e quindi l’Abruzzo, non dimentichi l’IdV, non è quella regione in cui i consiglieri hanno cocciutamente e sfacciatamente rifiutato di abbassarsi gli stipendi? E allora, operchè siamo qui a discettare di auto blu o argentee? Capita, purtroppo, che i politici non solo abbiano facce come deretani di scimmie (nel senso del colore acceso), ma che siano anche privi di senso dell’umorismo e dell’ironia.