Ruolo alpini abruzzesi in Afghanistan


L’Aquila – Il ruolo degli alpini giunti da L’Aquila in Afghanistan è della massima importanza e delicatezza, e lo diventa ancora di più dopo il sanguinoso attentato di oggi. L’attentato di questa mattina, costato la vita a due militari italiani, mentre altri due sono rimasti feriti, e’ avvenuto in una delle zone piu’ delicate dell’Afghanistan, Bala Murghab. Nei pressi della cittadina c’e’ un “fortino” presidiato da militari italiani, afghani e americani. Fino ad aprile l’Italia schierava a Bala Murghab una compagnia di fucilieri, oggi viene impegnato un intero reggimento, il 9* Alpini di stanza all’Aquila. Soldati gia’ testati in un altro avamposto afghano, Khost, nella zona sudorientale, nell’ambito della missione Enduring Freedom. Tra loro moltissimi abruzzesi. E’ il segnale che la zona, nonostante tutti i tentativi di avviare un dialogo pacificatore, e’ considerata ad alta tensione. Il confine con il Turkmenistan e’ vicino e da quella parte si svolgono traffici di ogni tipo. Per questo e’ cosi’ difficile individuare la provenienza dei numerosi attacchi che possono portare la firma dei talebani, dei trafficanti di droga, dei trafficanti di armi, o della delinquenza comune. Ad aprile un convoglio di militari afghani ha impiegati ventuno giorni per trasferire un reggimento da Herat a Bala Murghab, ed ogni giorno la colonna e’ stata attaccata dagli insorti. Sempre ad aprile numerosi razzi sono stati sparati contro gli avamposti della base, per fortuna senza causare vittime. Ai razzi hanno risposto gli alpini della compagnia mortai neutralizzando la minaccia. Da allora gli insorti sembrano aver cambiato strategia


17 Maggio 2010

Categoria : Cronaca
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