Piogge e zanzare: rischio invasione “tigre”
L’Aquila – Forse sarà bene sollecitare, per le zone in cui non è stata fatta, la dinsinfestazione dagli insetti. Ci riferiamo in particolare al’area aquilana, dove solitamente la disinfestazione o non si esegue affatto, o si esegue a estate inoltrata, quando è molto meno efficace. Andrebbe infatti eseguita a primavera, per impedire che gli insetti più nocivi o festidiosi vengano alla luce. Quest’anno a quanto pare la situazione potrebbe rivelarsi ancora più difficile, dato che sta oiovendo dai primi di aprile quasi ogni giorno e il clima sembra voler rispettare il detto “quattro aprilante, giorni quaranta”: tradotto significa che se piove ai primi di aprile, pioverà per almeno quaranta giorni. Ed è avvenuto proprio questo, ammesso che il maltempo sia finito… Perchè la situazione potrebbe essere peggiore? Assalto di zanzare tigre in arrivo entro pochi giorni. Le piogge di queste settimane sono state il clima ideale per la loro riproduzione, che in condizioni normali porta ciascun insetto a farne nascere altri mille nell’arco di un mese.
Questa estate potrebbe battere ogni record quanto a sciami dei killer volanti, che poi ci tormenteranno per mesi fino all’autunno inoltrato. Portando con sé il rischio di nuove malattie, di cui alcune mortali come la febbre Dengue.
Ma ad affliggerci ci sarà anche un ritorno delle pulci provenienti dai Paesi caldi, un tempo debellate in Italia, che di recente negli Stati Uniti hanno veicolato gravi malattie tra cui la peste bubbonica. In crescita anche le zecche, degli acari come i ragni, pronti a trasmettere la malattia di Lyme che lascia paralizzate le persone contagiate. Abbiamo chiesto al professor Vincenzo Girolami, entomologo dell’Università degli studi di Padova, di illustrarci come si stanno diffondendo questi insetti e quali rischi corrono le persone che ne sono punte.
Ce ne sarà abbastanza per smuovere la solita perniciosa burocrazia che porta alle disinfestazioni sempre in ritardo, sempre per gli stessi motivi (conflitti di competenaze tra sanità e comuni), e sempre con gli stessi risultati di inefficienza, senza naturalmente che qualcuno paghi mai per il disservizio. Ma quest’anno la situazione è particolare: occorre muoversi per tempo, anzi forse siamo già in ritardo.
Ecco come viene descritto l’insetto su Wikipedia: “La zanzara tigre è lunga dai 2 ai 10 millimetri. È vistosamente tigrata di bianco e nero. I maschi si contraddistinguono dalle femmine in quanto sono più piccoli di circa il 20%; ciononostante possiedono una morfologia molto simile. Come con tutte le specie di zanzare, le antenne dei maschi sono decisamente più folte rispetto a quelle delle femmine. I palpi mascellari dei maschi sono più lunghi delle loro proboscidi; invece i palpi mascellari delle femmine sono molto più corti.
A differenza da altre specie indigene, la zanzara tigre è attiva durante il giorno, e non solamente all’alba o al tramonto; è perciò responsabile per le punture degli uomini e degli animali durante il giorno. La zanzara tigre punge rapidamente riuscendo così a fuggire velocemente.
Le zanzare tigre depongono le uova spesso in piccoli contenitori con piccole quantità di acqua: vasi, sottovasi, fognature otturate, grondaie, recipienti di scarto. Le uova resistono alla siccità e possono sopravvivere finché il contenitore dove sono state deposte non si riempia nuovamente di acqua piovana. La zanzara tigre ha un limitato raggio d’azione (meno di 200 metri); perciò i luoghi di deposizione delle uova sono vicini a dove si osservano le zanzare”.
(Nella foto la zanzara detta “tigre”: si distingue dalle piccole macchie chiare sul corpo)
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