Salme soldati morti in Italia mercoledì: sale a 25 il numero dei militari deceduti dal 2004
L’Aquila – Nuovi particolari sulla morte di due soldati italiani in Afghanistan. Quattro militari, appartenenti al 32esimo reggimento alpini della brigata Taurinense, si trovavano a bordo di un veicolo blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalita’, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 km a sud di Bala Murghab. I due militari uccisi sono il sergente Massimiliano Ramadu’, 33 anni, di Velletri (Roma) e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. Le salme torneranno in Italia nella prima mattina di mercoledi’. Il militare feriti Gaetano Scire’, 28enne siciliano di Casteldaccia (Palermo), ha riportato una frattura tibio-tarsica; Cristina Buonacucina, caporale di Foligno (Perugia), di 27 anni, ha due fratture, una alla vertebra lombare e una alla caviglia.
Con i due militari uccisi oggi nel nord ovest del Paese, sale a 25 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall’inizio della missione, nel 2004. Di questi la maggioranza e’ rimasta vittima di attentati, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore.
(Nella foto alpini impegnati nel controllo del territorio in Afghanistan)
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