La tempesta Anemone infuria a L’Aquila: tra i nomi quello di Marchetti e della “prefetta”


L’Aquila – In tanti si aspettavano, prima o poi, che la tempesta Anemone finissse con l’infuriare anche dalle nostre parti. Del resto, è stato lo stesso Bertolaso a dichiarare che il costruttore-affarista Anemone è stato a L’Aquila dopo il terremoto dell’aprile 2009: da uomo d’affari (e che affari…) sicuramente il discusso personaggio intravedeva nella zona colpita possibilità di interventi, anche grazie alle possenti amicizie coltivate nei centri di potere dove l’unica legge che tiene, è quella del denaro. A milioni di euro, ovviamente, mica pizza e fichi. Ed ecco le prime avvisaglie, che per ora alludono a due nomi eccellenti. Oggi il prefetto Gabrielli se ne va, e avrebbe dovuto arrivare una prefetta, Giovanna Iurato, ma su alcuni giornali si legge da Roma che la sua nomina sarebbe stata quanto meno congelata. Altro nome di spicco, quello del subcommissario della protezione per i beni culturali, quel Luciano Marchetti che quasi quotidianamente compare sugli schermi di tante tv. Al suo nome, dicono da Roma, comparirebbe un riferimento ad una casa romana, manco a dirlo in qualche modo collegata con il costruttore Anemone. Il grande elargitore di succosi sostegni a vip in cerca di dimore hollywoodiane a Roma. Per Marchetti, per quanto si sa, si sarebbe trattato di riparazioni in un appartamento di proprietà di Propaganda Fide, presso piazza Navona. Un nido d’oro, evidentemente… Si tratta di lavori di ristrutturazione che vennero fatti nel 2005 nell’appartamento, che è di proprietà di Propaganda Fide. Quante volte capita, nelle grandi vicende, incappare in parallelismi tra centri di potere ecclesiatici e politici: sarà un caso?
I lavori furono seguiti dall’architetto Federica Galloni, all’epoca funzionario della soprintendenza, mentre Marchetti, oggi in pensione dal ministero, era allora direttore generale per il Lazio. Una vicenda che, secondo indiscrezioni, indicherebbe un legame tra Propaganda Fide, Balducci e Arcus, la spa del ministero nata nel 2004 per finanziare progetti culturali con il 3% delle grandi opere. Ovviamente piovono precisazioni e spiegazioni che puntano su un unico obiettivo: far emergere che tutto è lecito, che Marchetti ha pagato i conti e paga il fitto. Nessuna ombra.
Se è vero che è facile, per i vip, cadere nel gran calderone bollente della vicenda Anemone e dei suoi pericolosi gorghi capaci di inghiottire e demolire personaggi nel volgere di poche ore (pensate al ministro Scajola e alle sue finestre con vista sul Colosseo… mentre per le case popolari in Abruzzo da mesi non si muove una paglia), è altrettanto facile imbattersi sempre in nomi eccellenti: i beneficiari di succulenti sconti o di corposi sostegni da parte di chi brigava per avere appalti e incarichi. Non è giusto crocifiggere nessuno, occorre aspettare la magistratura. Lo faremo. Però i nomi svolazzano come foglie secche al vento. E la tempesta monta, tende a diventare perfetta: da tangentopoli a criccopoli? Se il buongiorno si vede dal mattino… (Nella foto Luciano Marchetti)


15 Maggio 2010

Categoria : Cronaca
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