Sanità , Chiodi pianifica e riconverte
L’Aquila – (G.Col.) – Forse una parola chiara, speriamo definitiva, sui piccoli ospedali abruzzesi, che si sentono vacillare la terra sotto i piedi quando un ministro, Fazio, proclama che da 22 dovranno diventare 9 in Abruzzo; quando tutti giurano e spergiurano che per la sanità occorrono tagli e risparmi (lacrime e sangue…); quando divampano qua e là fuochi di rivolta alla sola ipotesi di dover chiudere un nosocomio, persino il più scamuffo e inefficiente. La parola chiara, con coraggio, l’ha detta oggi il presidente Gianni Chiodi (accanto a lui il collega Pagano e l’assessore Venturoni, il detentore della forbice giustiziera): nel corso dei prossimi mesi almeno tre presidi ospedalieri dovranno essere riconvertiti. Chiusura no, riconversione sì. E a questa prospettiva bisognerà rassegnarsi, perchè Chiodi e company una carta vincente in tasca ce l’hanno: l’Abruzzo sta risanando i conti, tanto che non è tra le regioni in cui per tappare i buchi della sanità , dovranno essere imposte nuove tasse. Così come ci troviamo messi, ci mancherebbero pure altre tasse…
Oggi il presidente e i suoi sodali politici, forti anche dallo scampato pericoli di nuove spremiture fiscali, hanno prospettato a grandi linee il piano per la sanità , che consiste in soldoni nel programmare una serie di risparmi per un’ottantina di milioni di euro. Un bel passo verso la salute dei conti. Che non può scendere a compromessi con quella della gente. Infatti Chiodi promette risparmi, ovvero meno sprechi, e più qualità . Oltre a riconvertire tre piccoli ospedali (che vorrà dire specializzarli, arginarli entro una precisa capacità terapeutica, perchè il generalismo costa molto e non dà buoni frutti), la Regione interverrà sulle liste di attesa (che sono, al momento, una piaga dolorosa), sulla sanità privata (che però ha nuove regole e quindi è contabilmente contenibile), sul personale sanitario. “Fino a ieri – ha detto Chiodi – nei santuari romani della politica eravamo poco credibili e poco autorevoli. Ora ci rispettano, hanno capito che facciamo sul serio”. La forbice è già dall’arrotino: sfavillano le lame della riconversione. E le baronìe medicali come la penseranno? Qualche autorevole culo di pietra in camice verde dovrà anche sloggiare dalla poltrona, temono in tanti. Almeno per trasferirsi di qua e di là .
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