Carceri, i diritti sono scomparsi
L’Aquila – (di Giulio Petrilli, dipartimento diritti e garanzie del PD) – Di carcere si muore o si impazzisce, nelle condizioni nelle quali si vive oggi è molto difficile riuscire ad uscirne vivi. Aumentano i suicidi, le morti naturali, i malati psichici, tutti segnali di una vivibilità nelle carceri italiane al minimo storico. I diritti sono scomparsi, dentro a celle anguste, dove lo spazio per una persona, 24 ore su 24, è di tre metri quadri, tutti ammucchiati dentro cameroni che trasudano umidità e sofferenza.
Tutto tace in nome della sicurezza e tutto tace anche su chi come l’On. Rita Bernardini e altre persone è al venticinquesimo giorno di sciopero della fame, per denunciare questa situazione.
L’ho accompagnata in questo sciopero per otto giorni.
I motivi di questa protesta sono quelli di trovare una soluzione al drammatico problema del sovraffollamento delle carceri, iniziando a far passare la proposta del ddl Alfano che consentirebbe gli arresti domiciliari a chi ha un residuo pena di un anno.
Proposta che vede in questi giorni un fuoco di sbarramento, proprio all’interno della stessa maggioranza: ha iniziato il ministro Maroni, seguito da La Russa e accompagnato da Donati dell’Idv. Posizioni un po’ irresponsabili in quanto non ci si rende conto che le carceri stanno letteralmente scoppiando , questo grazie a tante leggi repressive come il carcere per l’uso di droghe leggere o per immigrazione clandestina, o leggi che hanno ristretto completamente le misure alternative.
Volevo fare un appello pubblico a chi ritiene sia giusto rispettare la dignità umana anche per chi è privato della libertà personale, un appello affinché anche per un giorno si aderisca allo sciopero della fame.
Mi rivolgo a chi fa volontariato, ai movimenti, alle associazioni, alla chiesa, ai partiti, agli uomini e donne delle istituzioni, ai semplici cittadini. Per aderire basta segnalarlo al sito ristretti orizzonti.it, un’associazione che si occupa di carcere e ha proposto questa staffetta del digiuno per il dialogo.
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