Bomba, tutti contro i violatori del lago

Bomba – La Provincia di Chieti dice no, naturalmente alle trivellazioni nel lago di Bomba, pur riconoscendo l’esigenza di reperire risorse energetiche di sempre maggiore urgenza per il mondo di oggi. “Ma l’Abruzzo, e in particolare la provincia di Chieti – dice il presidente Enrico Di Giuseppantonio – mi pare che energeticamente abbia già dato abbastanza…”. Si riferisce, è naturale, alle piattaforme petrolifere in Adriatico, al metano che viene pompato dal sottosuolo, alle centrali idroelettriche, e forse anche ai pozzi petroliferi che una trentina di anni orsono furono trivellati presso Alanno. L’allusione, se non è troppo fantasioso immaginarla, è anche alle affermazioni di Di Pietro, secondo il quale ci sarebbe il rischio di una centrale nucleare a Casalbordino. Due passi dall’altra che dovrebbe essere costruita a Termoli, nel vicinissimo Molise. E poi le centrali eoliche e quant’altro vuol dire energia. Pulita o meno pulita.
Si schiera senza tentennamenti contro le ricerche energetiche bnel suo lago il consiglio comunale di Bomba, al completo, che oggi ha bocciato senza appello contro i progetti di estrazione di gas naturale dal fondo del lago, che ha vocazione turistica e un prezioso scenario naturale, unica ricchezza della zona. Donato Di Santo, sindaco, dichiara: “Il progetto è incompatibile per una zona che punta al turismo, vuole esaltare le sue ricchezze come vino e olio, e vuole la tutela ambientale”. Luce rossa, quindi, al progetto. Sarebbe interessante a chi è venuto in testa di contattare una società americana, che avrebbe in animo di scavare cinque pozzi nel lago, con ciminiere e quant’atro serivrebbe a distruggerlo, compresa una raffineria. Chi è sano di mente non riesce a immaginare pozzi, ciminiere e raffineria nel lago di Bomba. Ma qualcuno ci ha provato. L’odore dei soldi che l’intrapresa potrebbe far ricadere sul territorio, davvero non opulento, potrebbe risultare irresistibile come il canto delle sirene. Meglio mettersi i tappi nelle orecchie, stile Ulisse.